Ha giocato insieme a Luca Toni e adesso, a 34 anni, non ha ancora intenzione di ritirarsi, altra chance per lui nel campionato italiano
Luca Toni è stato uno tra i bomber italiani più prolifici dell’inizio del secolo. Dopo essere cresciuto tra le fila del Brescia, è esploso al Palermo, contribuendo al ritorno in A dei rosanero e meritandosi poi la convocazione in Nazionale. Ha vinto il Mondiale del 2006 da protagonista, per poi trasferirsi al Bayern Monaco dove è diventato idolo dei tifosi bavaresi che li hanno anche dedicato una canzone.
Dopo aver segnato un numero considerevole di reti nel campionato tedesco, Toni è tornato in Italia dove ha cambiato spesso maglia, senza replicare l’alta media realizzativa.
In grande spolvero è stato solo con l’Hellas Verona, squadra in cui ha militato per tre stagioni e con cui ha chiuso la carriera, diventando il primo giocatore degli scaligeri a vincere la classifica dei capocannonieri.
In quelli anni l’Hellas era una delle squadre più difficili da incontrare nel campionato italiano, con un mix interessante di profili d’esperienza e giovani di prospettiva.
Tra questi vi era anche Artur Ionita. Il centrocampista moldavo, a 34 anni, ha scelto di tornare al Lecco, dopo il prestito della passata stagione. Ha firmato un contratto che lo lega ai lombardi fino a giugno 2025. Giocherà in Lega Pro, con l’obiettivo di lottare per la promozione.
Il classe 1990 nella sua prima annata a Lecco ha raccolto 36 presenze con 4 gol e 4 assist, risultando tra i migliori giocatori della rosa in un’annata sfortunata, coincisa con la retrocessione. Nella sua carriera l’esperto mediano ha collezionato oltre 300 presenze in Italia, tra A e B, indossando le maglie anche del Cagliari, del Benevento, del Pisa e del Modena.
Per Ionita il ritorno in una città che lo ha accolto con molto entusiasmo e in cui si sente a casa. Da svincolato è stato facile per lui trovare l’accordo con una società che lo ha fortemente voluto di nuovo a disposizione e che potrà contare sulla sua esperienza in mezzo al campo.
Dopo essere emigrati a Piacenza, dato che lo stadio non era a norma, Ionita potrà contare anche sul sostegno del caloroso pubblico del Mario Rigamonti-Ceppi.
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