Il tecnico della Fiorentina deve recuperare un suo calciatore prima di gennaio e farlo rendere al meglio per evitarne la cessione.
L’inizio di stagione non è stato propriamente dei migliori per la Fiorentina e per il suo nuovo tecnico Raffaele Palladino. Tanti pareggi, molte partite giocate male e una difficoltà palese nell’andare a segno, soprattutto in campionato.
Per queste ragioni, infatti, l’ex allenatore del Monza, ha cambiato tanto, sia a livello di uomini che dal punto di vista del modulo. Si è passati dalla difesa a tre di inizio campionato a quella a quattro messa in campo in questi ultimi incontri stagionali.
Una cosa, però, non è mai cambiata. In attacco, infatti, Palladino continua a riproporre l’assetto tattico visto anche a Monza e che tanta fortuna gli ha portato negli ultimi due anni: due trequartisti, dietro all’unica punta.
Ma, se quest’ultima è imprescindibile e si chiama Moise Kean, i due ad agire alle sue spalle sono cambiati spesso e tanta gente è stata provata. Il rientro in campo di Albert Gudmundsson, però, ha tolto parecchi problemi e grattacapi al tecnico viola che con l’islandese ha trovato un punto fermo, ma soprattutto gol importanti che altri elementi della rosa non stavano portando.
All’interno della Fiorentina di Mister Palladino, però, resta un grosso equivoco tattico. Si chiama Lucas Beltran, è argentino e porta la numero nove dietro le spalle. Una nazionalità e una maglia che, da quelle parti, non possono di certo far restare indifferenti e che portan dietro parecchie aspettative di un certo livello.
Se si conta, poi, che l’ex attaccante del River Plate è stato pagato 25 milioni di euro, bonus compresi, il tutto assume dei contorni ancora più pesanti. La stagione scorsa, tra problemi naturali di ambientamento, e i dieci gol totali, tra campionato e coppe, alla fine era risultata interlocutoria sotto gli occhi di critica e tifosi. Quest’anno, però, non ci sono più alibi.
Beltran, però, continua a deludere, ma soprattutto continua ad essere un enorme equivoco tattico. Palladino lo ha descritto come un calciatore che può agire sia da punta che da trequartista, dietro all’attaccante, ma con Kean che sembra essere inamovibile, per l’argentino gli unici spazi sembrano aprirsi in un ruolo ampiamente coperto in rosa.
Il nove viola, inoltre, continua a fare enorme fatica ad agire alle spalle di un attaccante. Si sbatte, corre, ma poi è poco lucido davanti alla porta. E, allora, che fare? Negli ultimi tempi si era aperta anche l’ipotesi di un prestito a gennaio per l’argentino, ma Palladino spera di recuperarlo, almeno dal punto di vista delle prestazioni, nei prossimi due mesi e mezzo e di trovargli soprattutto una sistemazione tattica ben definita.
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