Dopo aver giocato in Italia e aver guadagnato dei miliardi, adesso svolge un lavoro part time, la nuova vita di un flop storico
Negli anni ’90 il calcio italiano era ai vertici nel mondo. Il Milan, la Juventus e l’Inter si contendevano i top player del momento. Diego Armando Maradona stava per concludere la propria parentesi nel Napoli, altre squadre riuscivano a conquistare trofeo anche a livello internazionale, come il giovane Parma che ha lanciato tanti talenti.
All’inizio del nuovo secolo a festeggiare sono state le due romane. Prima la Lazio e poi la Roma hanno alzato al cielo lo scudetto, tra il tripudio della propria calorosa tifoseria.
E proprio dopo il trionfo in campionato, i biancocelesti riescono a mettere sotto contratto colui che era stato premiato come il miglior giocatore della Champions League 2000-01, con tanto di frase, al momento della presentazione a Formello: “La Lazio sarà il mio Real Madrid” che fece infiammare la piazza.
Cragnotti spese ben 90 miliardi di vecchie lire per strapparlo dal Valencia di Hector Cuper, assicurando lui un ingaggio da capogiro, per l’epoca, pari a 8 miliardi a stagione. Un investimento folle che non fu ripagato con prestazioni all’altezza.
Con il club spagnolo, dopo aver vinto la Coppa del Re e la Supercoppa nazionale nel 1999, disputa due finali consecutive di UEFA Champions League, perdendole entrambe con Real Madrid e Bayern Monaco. Tanti i pregi, dalla visione di gioco all’abilità di inserirsi negli spazi oltre alla precisione sui calci piazzati.
Dino Zoff e Zaccheroni si trovano di fronte il problema di collocarlo nella posizione più ideale ma le insufficienze fioccano nelle pagelle, tanto che non segnerà nemmeno una rete al termine della stagione. Fu poi ceduto in prestito al Barcellona, senza che i blaugrano esercitino poi il riscatto.
Intanto il club sprofonda nella crisi economica e la carriera di Mendieta prosegue in Premier League, tra le fila del Middlesbrough. Per saldare completamente il debito contratto col Valencia, la Lazio deve cedere agli spagnoli Stefano Fiore e Bernardo Corradi.
Oggi, dopo diversi anni dal ritiro, Mendieta vive sempre in Inghilterra e si diletta a fare il Dj nei club. Ha addirittura organizzato un tour europeo e ha suonato in Piazza del Duomo prima della finale di Champions League disputata a Milano nel 2016.
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