Per l’ex Serie A finisce in tragedia: “Ho bisogno di aiuto” | L’appello è disperato

Trofeo e pallone Serie A
Il pallone ufficiale della Serie A Enilive al fianco del trofeo che sarà consegnato alla squadra vincitrice/LAPRESSE-ilpallonegonfiato.it

Delle confessioni davvero scottanti, da parte dell’ex campione del nostro campionato, sono arrivate direttamente ai microfoni illustri.

A volte non è facile gestire la fama, i tanti milioni di euro sul conto in banca, la popolarità ed il potere che ti dà l’essere conosciuto e amato da tanti appassionati, oltre all’ormai famigerato seguito di followers su Instagram. Tutte situazioni che da un momento all’altro possono coglierti impreparato e travolgerti.

Se non si ha una buona base di equilibrio e maturità, ma soprattutto qualcuno che ti sa consigliare bene al tuo fianco, la popolarità improvvisa, unita ad una ricchezza mai vista prima, può anche portarti sulle cattive strade e farti perdere invece quella Maestra.

Questo è quello, per esempio, che è successo spesso a tanti calciatori in attività, ma soprattutto a chi ha poi smesso, non ha trovato più le luci dei riflettori accese addosso ed ha dovuto fare i conti con la solitudine, la noia, ma soprattutto la depressione.

Ci sono tanti casi, insomma, di calciatori che non hanno vissuto una vita piena di virtù, ma si sono lasciati andare tra droga, alcool, depressione o gioco d’azzardo. Gli esempi sono tantissimi. Alcuni sono riusciti a fare una carriera importante o straordinaria, nonostante i vizi, altri l’hanno vista irrimediabilmente rovinarsi, mentre altri ancora si sono lasciati andare una volta smesso di giocare.

La confessione di Chivu

Adriano, Brehme, Diego Armando Maradona, George Best, Garrincha e tanti altri ancora. In alcuni casi, però, alcuni calciatori, o ex, hanno dovuto fare i conti con un nemico nascosto, il peggiore che si può incontrare perché invisibile e difficilissimo da combattere e sconfiggere.

Parliamo della depressione che, per esempio, ha colpito in un breve periodo della sua carriera, l’ex Inter e Roma, Christian Chivu. Il difensore rumeno, attualmente allenatore della Primavera dei nerazzurri, ha raccontato ad un podcast di “Cronache di Spogliatoio”, durante un’intervista, dei suoi anni alla Roma, soprattutto del 2005/2006.

Chivu ed il periodo peggiore della sua carriera

In quella stagione la Roma arrivava da una bruttissima annata precedente, post addio di Fabio Capello. Si era salvata per miracolo e la società aveva chiamato Luciano Spalletti ad allenare. Chivu racconta di come ad un giornalista dice che in futuro gli sarebbe piaciuto seguire il suo ex allenatore, Capello, per lavorare ancora con lui. I giornali romanzano la cosa e fanno passare il messaggio che il calciatore volesse andare a giocare a Torino con la maglia della Juve.

A Roma, in quel periodo, odiavano, sportivamente parlando, la Juventus, soprattutto per la scelta dell’ex Capello di andarci ad allenare. Così, Chivu, per colpa di alcuni titoloni sui giornali, viene fischiato da 70mila persone in ogni partita all’Olimpico. Il ragazzo sta male, non capisce perché sta succedendo questo e comincia a cadere in depressione, piangendo e vomitando dopo le partite. Confessa, quindi, che in quel periodo ha chiesto aiuto ed è andato in terapia anche da uno psicologo, prima che tutto finisse nel dimenticatoio perché la squadra cominciò ad andare bene e a vincere.