Un provvedimento che arriva anche inaspettato, ma che sembrerebbe inevitabile e potrebbe creare ancora una volta un precedente.
Il campionato di calcio di Serie A, almeno in questi primi mesi, appare assai più aperto e combattuto rispetto alle ultime due stagioni. Il Napoli due anni fa e l’Inter l’anno scorso, infatti, avevano cannibalizzato il torneo, dominando dall’inizio alla fine e lasciando le briciole alle avversarie, con una vincitrice che, di questi tempi, era praticamente già annunciata.
Al momento, invece, la classifica vede sei squadre in due punti ed una lotta serrata per il primo posto, ma anche per le quattro posizioni che dovrebbero qualificare alla prossima Champions League. In testa c’è il Napoli che guida la graduatoria, mentre ad un solo punto di distanza ecco spuntare ben quattro squadre: Atalanta, Inter, Lazio e Fiorentina.
Al sesto posto, distaccata a sua volta soltanto da una lunghezza dalle attuali seconde, ecco la nuova Juventus di Thiago Motta che continua ad alternare prestazioni positive ad altre un po’ meno. Secondo l’opinione di quasi tutti i critici e gli addetti ai lavori, però, la squadra più forte del campionato, e quindi la favorita numero uno, resta l’Inter.
I campioni d’Italia, almeno in campionato, però, in questa stagione non sembrano avere la stessa cattiveria, lo stesso cinismo e la stessa mentalità che lo scorso anno li ha portati a dominare e si spiegano così, quindi, anche i tanti pareggi già arrivati in stagione (Genoa, Monza, Juventus e Napoli) e la sconfitta nel derby contro il Milan.
Tanti, troppi punti persi, soprattutto a causa di disattenzioni difensive e occasioni da rete non sfruttate per chiudere definitivamente la partita. Domenica scorsa, per esempio, l’Inter non è stata in grado di battere il Napoli. Vittoria che le avrebbe consentito di tornare al primo posto in classifica e distaccare le altre di due punti.
Un’occasione sprecata, quindi, soprattutto se si pensa al rigore sbagliato verso metà del secondo tempo da Hakan Calhanoglu. Su quel penalty, però, continuano ad esserci discussioni infinite e le polemiche non si sono ancora spente. Molti lo hanno considerato un rigore leggero, per tanti altri invece semplicemente non c’era. Antonio Conte ha fatto sentire la propria voce al termine della partita e si è scagliato contro l’utilizzo del VAR.
Dichiarazioni che non sono piaciute all’Inter ed al suo Presidente, Giuseppe Marotta che ha parlato di un rigore che invece c’era. Nemmeno il designatore degli arbitri di Serie A e Serie B, Gianluca Rocchi, ha apprezzato particolarmente le parole di Conte, difendendo a spada tratta l’operato dell’arbitro Mariani e dei varisti di Inter-Napoli.
Nonostante queste dichiarazioni di facciata, però, Mariani è stato retrocesso in Serie B e, secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, dopo il rigore Dumfries-Anguissa di domenica scorsa, arbitrerà in serie cadetta. Rocchi, quindi, prende la stessa decisione che prese con l’arbitro Nasca che dopo l’errore al Var, in Inter-Verona dello scorso gennaio, fu mandato ad arbitrare in B.
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