L’ex stella della nazionale ha perso tutto: la ricchezza è solo un ricordo | Oggi vive una vita di rinunce
Da protagonista con la maglia della Nazionale italiana al baratro, oggi vive una vita umile, ha perso tutto, ecco per quale motivo
Non sono pochi i casi in cui dei calciatori siano finiti sul lastrico a fine carriera. Rispetto agli ultimi anni, gli ingaggi percepiti anche da chi militava in club di serie A erano nettamente inferiori e non permettevano sempre di racimolare un cospicuo gruzzoletto per i decenni a venire.
Uno di questi è stato vittima di un errore giudiziario. Un calvario durato oltre 10 anni il suo, concluso con l’assoluzione per un capo di accusa di cui non è stato mai colpevole, quello di essere uno scommettitore.
Nel 2011 l’incubo è iniziato all’improvviso, con la notizia appresa dai giornali. Da quel momento sono stati avviati più processi e nel 2021 è stato riabiltato dal presidente gravina con un provvedimento di grazia.
Nel corso della sua carriera ha indossato le maglie di Piacenza, Foggia, Lazio, Sampdoria e Bologna, città nella quale tuttora vive. ha inoltre giocato con la nazionale italiana dal 1992 al 1995, disputando i Mondiali di USA ’94, sotto la direzione di Arrigo Sacchi.
La ricchezza è un lontano ricordo, l’ex calciatore è finito in povertà
Lui è Beppe Signori, il nono marcatore di sempre nella storia della serie A. Poco dopo l’inizio del processo, la situazione era talmente drammatica che, in un’intercettazione telefonica con l’ex moglie Viviana, ha ammesso di essere rimasto al verde e di pensare alla fuga.
Signori aveva ammesso di non avere i soldi per pagare la comunione al figlio Niccolò e di aver anche provato a mettere in vendita la propria abitazione, aggiungendo che però, le persone con le quali aveva preso appuntamento, alla fine si erano tutte defilate.
Un calvario durato un decennio, ora la sua vita è cambiata
Le prospettive non esistevano più e per l’ex campione il baratro era a un passo. La forza d’animo non lo ha mai abbandonato, come la consapevolezza di non essere coinvolto nella vicenda. La giustizia ha fatto, seppur con ritardo, il suo corso e per lui ora è iniziata una nuova vita, senza privilegi ma con il ritrovato sorriso sulle labbra.
Un epilogo felice di un periodo orribile e immeritato per un giocatore che è stato idolo di diverse tifoserie, regalando reti di pregevole fattura.