Calcio, lusso e belle donne sono ormai un ricordo: l’ex Serie A caduto nel baratro | La droga lo ha distrutto
L’ex top player di serie A è stato rovinato dalla droga, la bella vita è un ricordo, adesso vive in condizioni precarie
Era il 1989 quando il Foggia, neopromosso in serie B, decise di ingaggiare come nuovo allenatore Zdenek Zeman. Il bosniaco aprirà una delle pagine più belle della storia del calcio italiano, con un tridente offensivo e un calcio propositivo. Il miglior attacco della cadetteria consentì l’approdo in A, grazie a bomber del calibro di Francesco Baiano, Giuseppe Signori e Roberto Rambaudi.
Poi si è salvato per tre stagioni nella massima serie, ottenendo un nono posto e, nonostante la cessione del trio delle meraviglie, un undicesimo e nuovamente un nono posto, sfiorando l’accesso in Coppa UEFA.
In rosa anche un russo. La leggenda narra che il patron dei pugliesi inviò a Mosca un camion di grano per pagarne l’ingaggio.
Con il ruolo di centrocampista riesce a segnare ben nove reti nel primo campionato in A, contribuendo al secondo attacco più prolifico, dietro solo al Milan di Sacchi.
I vizi ne hanno inficiato l’ascesa, i rammarichi sono tanti per lui
Lui è Igor Šalimov che si rende celebre anche per quello che accade fuori dal campo. L’amore per la bella vita che segna negativamente la sua carriera. L’anno dopo è acquistato dall’Inter, che rimane folgorata da questo centrocampista con la media realizzativa da attaccante.
Nella prima stagione con la maglia dei nerazzurri si conferma ad alti livelli ma i vizi fanno prevalere per la sua cessione al Duisburg.
La nuova vita della stella del Foggia di Zeman
In Italia giocherà anche tra le fila del Bologna, dell’Udinese e del Napoli ma non convincerà mai come agli esordi. Arriva poi la squalifica di due anni per uso di nandrolone. Appesi gli scarpini al chiodo, Shalimov inizia la carriera di allenatore.
Nel 2008 è diventato ct della nazionale russa femminile, poi è diventato il coordinatore delle squadre giovanili nazionali della Russia, prima di centrare gli ottavi di finale della Coppa di Russia e dell’Europa League con l’Ural Ekaterinburg. Una carriera che è stata rovinata da poco professionalità e da eccessi che non è riuscito a contenere ma per i tifosi del Foggia resta una figura che ha regalato dei momenti indimenticabili.