Tamberi, aria di ritiro: “Ho dovuto fare una scelta” | L’Italia perde uno dei suoi più grandi atleti
Gianmarco Tamberi medita il ritiro, le sue parole non lasciano dubbi, continua ad allenarsi ma vuole puntare al massimo
Gianmarco Tamberi è tra gli sportivi più amati del momento. Nonostante non sia stato in grado di confermarsi alle Olimpiadi di Parigi, anche condizionato da problemi di salute, le sue gesta sono seguite da un pubblico appassionato. Ha conquistato l’oro alle Olimpiadi di Tokyo, disputatesi nel 2021, e al Campionato del Mondo di Budapest dello scorso anno.
Al primo impegno della nuova stagione, in occasione dei campionati europei a Roma, Tamberi ha conquistato la sua terza medaglia d’oro nella competizione con la misura di 2,37 metri, migliore prestazione mondiale dell’anno fino a quel momento.
L’aspettativa per le Olimpiadi era alta, tanto che era stato scelto, in compagnia di Arianna Errigo, come portabandiera della delegazione italiana, in occasione della cerimonia d’apertura.
Nei giorni antecedenti alla gara di salto in alto è stato colpito da febbre e calcoli renali, riesce ad accedere alla finale ma non va oltre all’undicesima posizione.
Tamberi medita di ritirarsi, ecco perché
Un risultato insufficiente per lui che punta sempre al massimo e che sta facendo delle riflessioni sul suo futuro, tanto da ipotizzare il ritiro se dovesse fare altri passi indietro a livello di prestazioni.
Ha compiuto lo scorso 1 giugno 31 anni e non ha intenzione di proseguire se non si sentirà pronto a confermarsi ai vertici, convinto di voler lasciare ancora all’apice della propria carriera, considerando il flop delle Olimpiadi il frutto di eventi negativi esterni.
La sorprendente dichiarazione di Tamberi, il salto in alto non è il suo primo amore
Intanto l’atleta è stato pochi giorni fa ospite di Belve, programma ideato e condotto da Francesca Fagnani, in onda su Rai2 in prima serata, rilasciando un’intervista in cui ha parlato del difficile rapporto con il padre.
Colpisce una dichiarazione inerente allo sport che pratica: «Non amavo il salto in alto e tuttora mi piace molto di più il basket: se avessi giocato ancora sarei stato meno orgoglioso, ma più felice. Fare quello che ami fa la differenza. Non è così bello saltare un’asticella. Ho giocato a basket fino a 17 anni».