“Falsità tutte documentate”: squalifica immediata | È la prima volta nella storia del calcio italiano
La squalifica è stata resa nota dalla FIGC con un comunicato ufficiale, il colpevole si difende ritenendo che si tratti di falsità
La Procura della Repubblica di Roma, stando a quanto riporta l’Ansa, ha proceduto alla chiusura del procedimento che lo vede indagato il presidente della FIGC Gabriele Gravina per l’accusa di autoriciclaggio, relativo a una provvigione che avrebbe ricevuto sui diritti Tv della Serie C attraverso un’intricata operazione su opzioni di una sua collezione di libri antichi.
Il 19 novembre il tribunale del Riesame aveva rigettato l’appello della Procura sul sequestro preventivo di 140 mila euro nei confronti del numero uno della Figc e queste vicende potrebbero incidere sulla sua seconda elezione ai vertici della Federazione.
Gravina che è stato messo in ballo anche da un presidente che ha ricevuto, in queste ore, una sentenza pesante, il Daspo fino al 30 giugno 2026, con divieto di accedere agli impianti sportivi in cui si svolgono manifestazioni o gare calcistiche, comprese le amichevoli.
Il patron avrebbe sputato a calciatori avversari, rivolto espressioni discriminatorie nei loro confronti, innescato una violenta rissa tra i tesserati delle due società e cercando di far cadere il direttore di gara nell’intervallo del match disputatosi domenica.
Il presidente è stato squalificato per due anni, la sanzione è ufficiale
Un episodio che ha costretto le forze dell’ordine a intervenire e che è costato anche una multa di 4 mila euro alla società e due gare a porte chiuse.
Il colpevole di questo gesto è Michele Criscitiello, noto volto televisivo, direttore di Sportitalia e presidente della Folgore Caratese, che non ci sta e ritiene che ciò che è accaduto sia figlio di ripercussioni ordite da Gravina stesso.
La difesa del presidente che accusa la FIGC
In un tweet si difende così: “La battaglia mediatica nei confronti di Gravina e della Figc si è spostata dalla tv al campo di calcio. La Federazione per la prima volta squalifica un non tesserato (io) con accuse infondate. Falsità tutte documentate. Gravi accuse. Inammissibile“.
La dura replica è avvenuta anche nel corso della puntata andata in onda mercoledì 3 novembre alle ore 23, con Criscitiello alla conduzione e Alfredo Pedullà, esperto di calciomercato. Il presentatore ha fornito la propria visione dei fatti, ritenendo la sentenza ingiusta e i fatti commessi inventati, anche sulla base del fatto che la sua squadra ha poi vinto la partita.