Dopo la Serie A la sua vita è cambiata: i milioni sono solo un ricordo | Oggi si spacca la schiena
Dopo essersi ritirato dal mondo del calcio giocato ha cambiato vita, adesso si spacca la schiena ogni giorno nei campi
Nel corso degli ultimi anni sono diverse le storie di ex calciatori che hanno cambiato totalmente vita una volta appesi gli scarpini al chiodo. Un destino analogo è successo a un difensore che, dopo dieci anni tra le fila dell’Atalanta tra serie A e B, ha deciso di dedicarsi prima alla politica e poi a un’attività molto lontana rispetto alla sua precedente professione.
Il difensore ha coltivato il sogno di diventare un giorno un calciatore professionista formandosi nel settore giovanile dei nerazzurri.
La Dea decide di puntare su di lui dopo averlo monitorato in C2, e approda in prima squadra nella stagione 96/97, con Emiliano Mondonico in panchina e con Pippo Inzaghi come centravnti. Il debutto avviene a 20 anni a Firenze.
Vince i Giochi del Mediterraneo con l’Italia Under 23 di Marco Tardelli e ha l’occasione di marcare alcuni dei centravanti più forti dell’epoca. Lui stesso dirà: “Ho affrontato Ronaldo, nel primo anno era incontenibile, aveva una velocità fuori dal comune e faceva tutto davvero con una rapidità totale“.
Dieci anni tra le fila dell’Atalanta e il ritiro anticipato
Raccoglie 124 presenze con la maglia dell’Atalanta e a 29 anni decide di ritirarsi. Già si era contraddistinto per alcune scelte singolari, come l’arrivare al campo di allenamento alla guida di una panda rossa e il portare una barba molto lunga.
Decide di tornare così a casa e, dopo essersi candidato come sindaco per la città natale dei genitori, si dedica a un nuovo lavoro.
Dal campo di calcio a quello agricolo
Lui è Fabio Rustico, che a ‘Il Posticipo’ racconta la nuova vita: “Oggi faccio l’agricoltore. Sono nato e cresciuto a Bergamo, ma i miei genitori sono originari di Mazara del Vallo. Stiamo costruendo l’identità dell’azienda agricola piano piano e mattone dopo mattone. Mi sveglio alle quattro e mezza del mattino e comunque per le sei sono già in giro. D’estate mi alzo prima perché alle sei si comincia sui campi visto il caldo“.
Ironizza su critiche che gli venivano mosse dagli avversari: “In campo mi davano dello zappatore e del ruvido, anziché offendermi l’ho preso come un consiglio. Nella mia attività mi occupo del lavoro manuale, ma coordino anche le persone e penso alla burocrazia“.