Milan, la faccenda finisce in tribunale: Il club si mette contro la città | La sentenza è ufficiale

Gerry Cardinale
Gerry Cardinale, proprietario Milan, che ha preso una decisione importante su una battaglia ancora da cavalcare/Lapresse-ilpallonegonfiato.it

Il club rossonero è ancora alle prese con una battaglia che porterà ad una decisione nelle prossime settimane o al massimo tra qualche mese.

Lo sfogo di Paulo Fonseca nella serata di mercoledì dopo la striminzita e soffertissima vittoria in Champions League contro la Stella Rossa di Belgrado, fa ancora notizia e non è passato di certo inosservato. Il tecnico portoghese ha usato parole fortissime e durissime che hanno scosso l’ambiente.

Molti ne hanno criticato modi e tempi, ma anche significato, soprattutto tra opinionisti e addetti ai lavori. Questi ultimi, infatti, non hanno trovato giusto il fatto che l’allenatore portoghese trovi sempre dei capri espiatori a cui dare la colpa delle brutte prestazioni della sua squadra, dagli arbitraggi ai calciatori.

Per la maggior parte dei tifosi rossoneri, invece, Paulo Fonseca, nonostante per tanti resti non all’altezza del ruolo che ricopre e non doveva essere chiamato in estate ad allenare il Milan, sta dimostrando di avere carattere e coraggio da vendere e sta difendendo il club davanti a tutto e tutti.

In questo momento, infatti, con i calciatori, almeno una buona parte di loro che sembrano non impegnarsi a dovere, e una dirigenza silenziosa e pressoché inesistente, Fonseca sembra essere lasciato da solo, ma soprattutto è l’unico che si espone davanti ai microfoni per difendere il nome glorioso del Milan e per pretendere il rispetto che il club merita.

Milan, la debolezza di società e dirigenza

La debolezza della società, del resto, si vede e si continua a vedere sotto tanti punti di vista. Dal trattamento mediatico diverso che, secondo molti, il Milan riceverebbe rispetto alle altre grandi squadre della nostra Serie A, fino ad arrivare agli arbitraggi che, sempre secondo Fonseca e i tifosi rossoneri, starebbero sfavorendo la squadra.

La dirigenza e la società sembrano deboli anche perché non prendono posizione rispetto a questi argomenti e lasciano il Milan e la squadra allo sbaraglio. Debolezza che, in un certo senso, è stata dimostrata anche nello scorso mese di ottobre quando la Lega Calcio decise di rinviare a data da destinarsi Bologna-Milan accogliendo la richiesta del club felsineo e del sindaco del capoluogo emiliano.

Stadio Dall'Ara di Bologna
Un’immagine dello Stadio Dall’Ara di Bologna dove non si è giocato il match tra i padroni di casa ed il Milan lo scorso ottobre/LAPRESSE-ilpallonegonfiato.it

Caso Bologna-Milan, i rossoneri fanno ricorso al TAR

I rossoneri non furono d’accordo, ma comunque non ebbero abbastanza influenza politica per far valere le proprie ragioni e far giocare comunque quella partita, prevista inizialmente per sabato 26 ottobre. Il Milan, però, non ci sta e non ha dimenticato quanto avvenuto ormai circa un mese e mezzo fa.

Nei giorni scorsi, infatti, i rossoneri hanno fatto ricorso al Tar dell’Emilia Romagna e di Bologna contro l’ordinanza del sindaco di Bologna che aveva disposto la sospensione della partita del 26 ottobre. Una decisione significativa che spiega la posizione del Milan circa la vicenda.