Pogba alla fine arriva la sentenza: tre anni di carcere | La famiglia ne esce distrutta
Arrivata la sentenza definitiva che riguarda Pogba, la condanna è pesante, tre anni di carcere, la famiglia è distrutta
Paul Pogba potrà tornare a giocare a calcio a fine marzo, quando la squalifica per doping sarà scontata, al termine dei 18 mesi di condanna. La Juventus ha fatto sapere di non volerlo più in rosa e tra Cristiano Giuntoli e il suo entourage hanno definito gli ultimi dettagli per la rescissione consensuale del contratto, che rende il centrocampista appetibile sul mercato in quanto svincolato.
Ma la gioia di assaporare di nuovo il terreno di gioco è stata strozzata negli ultimi tempi da una vicenda che lo ha destabilizzato e che lo ha costretto a presentarsi in tribunale, in un processo che ha visto l’emissione della sua sentenza.
A marzo 2022 è stato vittima di un’aggressione nel suo appartamento di Montevrain, quando ancora giocava nel Manchester United. Due uomini incappucciati lo avevano minacciato con una pistola, nel tentativo di estorcergli ben 13 milioni di euro.
Tra gli artefici di quel gesto vi era anche il fratello del top player transalpino, gli avvocati degli imputati hanno intenzione di ricorrere in appello dopo che il giudice ha letto la sentenza.
Il carcere per tre anni, Pogba dovrà scontare la pena
Il Tribunale penale di Parigi si è espresso decretando tre anni di reclusione a Mathias Pogba, con il primo che sarà scontato con il braccialetto elettronico, e il pagamento di una multa di 20mila euro per aver esercitato pressioni sull’ex bianconero per ricevere indennizzi economici rilevanti.
Gli altri cinque imputati, tutti amici d’infanzia o stretti conoscenti di Paul Pogba, sono stati giudicati colpevoli di estorsione, rapimento e detenzione, oltre che di associazione a delinquere, e condannati a pene fino a otto anni e a multe tra i 20 e i 40mila euro.
Finisce un vero incubo per il top player francese, la famiglia è stata rovinata
Solo l’accusa di sequestro di persona è stata ritirata, come suggerito dal pubblico ministero, fatto che avrebbe aggravato ulteriormente i provvedimenti presi dalla Giustizia francese.
Finisce così una pagina nera per Paul che deve ancora digerire il torto subito da persone a lui care ma che può guardare con fiducia verso il futuro, professionale e non solo, anche se questo è costato dover accettare la fine della sua famiglia.