“Un sistema che non funziona”: Sinner, tutta la verità sul caso doping | Spiegati i motivi della squalifica

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Jannik Sinner, tennista numero uno al Mondo, è ancora al centro di polemiche per quel che riguarda il caso doping in cui sarebbe stato coinvolto/ANSA-ilpallonegonfiato.it

Arrivano dichiarazioni importanti circa il caso doping che ha coinvolto il tennista azzurro numero uno al Mondo.

Il 2024 è stato un anno magico per il tennis italiano e soprattutto per Jannik Sinner. Il tennista altoatesino ha conquistato due grandi Slam (Australian e Us Open), in totale sette tornei ATP, tra cui anche le Finals di Torino, la Coppa Davis con la Nazionale italiana ed è diventato numero uno al Mondo, posizione che detiene ancora oggi.

L’anno appena trascorso, però, è stato anche una stagione che lo ha visto al centro di una polemica su un presunto caso di doping in cui sarebbe stato coinvolto in primavera. Vicenda che gli è costata qualche punto nel ranking, ma soprattutto tante tante discussioni e interventi di suoi colleghi che hanno gridato allo scandalo.

Sinner è stato dichiarato innocente, ma per molti ex tennisti e attuali colleghi dell’asso azzurro nel circuito internazionale, avrebbe ricevuto soltanto un trattamento di riguardo perché ormai fa parte nel Gota del tennis mondiale che, in tal senso, non potrebbe permettersi, per una questione di immagine e di marketing, la sua non partecipazione ai tornei più importanti.

Tra i più accaniti che hanno sposato la tesi del trattamento particolare e diverso rispetto ad altri colleghi, c’è stato l’australiano Kyrgios che continua a ritenere scandalosa la decisione di assolvere Sinner. Qualche giorno fa, poi, anche Djokovic ha dato in parte ragione al tennista e suo collega australiano.

ITIA, ecco come funziona la procedura nei casi di doping

Il trattamento preferenziale, secondo le accuse, Sinner lo avrebbe ricevuto dall’ITIA (International Tennis Integrity Agency) e riguarderebbe i suoi presunti risultati positivi in ​​due test antidoping. Bisogna, però, prima di tutto comprendere in che modo questo organismo lavora in casi simili. Le procedure, infatti, includono i test e la conferma di essi, con i campioni raccolti che vengono sottoposti a un test iniziale (campione A) e, in caso di risultato positivo, a un test di conferma (campione B). Questo processo può richiedere settimane o mesi per garantire l’accuratezza e il rispetto dei diritti dell’atleta.

Poi c’è l’indagine. Se il campione B conferma il risultato, infatti, viene avviata una procedura per determinare la causa del risultato positivo (ad esempio, uso intenzionale o contaminazione). Si passa, infine, alla divulgazione delle informazioni, con la notizia che viene resa pubblica solo dopo che l’atleta è stato formalmente informato e ha avuto l’opportunità di rispondere, in conformità con le linee guida della WADA (Agenzia mondiale antidoping). Ecco perché, nel caso di Sinner, c’è stato un ritardo di cinque mesi prima della divulgazione pubblica della sua innocenza.

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Jannik Sinner, tennista numero uno al Mondo, non ha ricevuto un trattamento di favore nel caso doping in cui è stato coinvolto/ANSA-ilpallonegonfiato.it

Caso Sinner, le parole del CEO di ITIA

Karen Moorhouse, CEO di ITIA, ha affrontato direttamente le accuse di trattamento preferenziale, nei confronti di Sinner, in un’intervista: “Ogni caso di doping viene analizzato separatamente; ogni caso è diverso. Jannik Sinner e Iga Swiatek non hanno ricevuto un trattamento speciale rispetto a giocatori come Simona Halep dopo i loro test antidoping falliti.”

Moorhouse ha sottolineato che ITIA applica le stesse regole e procedure a tutti gli atleti, indipendentemente dal loro status: “Alcuni credono che i giocatori con uno status più elevato ricevano un trattamento più soft? Ogni caso è diverso e si basa su fatti individuali. I casi possono anche essere piuttosto complessi, quindi non è giusto confrontare due situazioni poiché i dettagli sono sempre critici”.