Pezzotto, continuano gli arresti: non si salva nessuno | La polizia li sta prendendo uno a uno
Le leggi anti-pirateria continuano a mietere vittime e beccare colpevoli. Presi di mira ancora una volta i diffusori del cosiddetto pezzotto.
Nell’ultimo anno e mezzo, in Italia, ma anche in altre parti del Mondo, sono inasprite a dismisura le leggi contro la pirateria nel mondo del calcio. Normative che stano portando i loro frutti e che continuano a convergere in importanti risultati.
DAZN, Sky, Amazon Prime. Sono diversi i distributori del calcio in tv in Italia e, a seconda delle cose che si vogliono o si possono vedere, ogni italiano appassionato di calcio, e di sport in generale, può usufruire di queste piattaforme, in streaming o tramite satellite, dietro al corrispettivo di un canone mensile.
C’è chi, invece, poi, da tempo riesce a raggirare norme, leggi e controlli e vede gli stessi contenuti senza abbonamenti, ma pagando solo una minima cifra ogni mese, o addirittura all’anno. Sono i fruitori del cosiddetto pezzotto, un’app per cellulare, Pc o Smart Tv che, attraverso un codice, riesce a trasmettere sui propri dispositivi gli stessi contenuti di chi paga cifre ben più alte.
Dietro a questi utenti, purtroppo, ci sono sempre organizzazioni e bande organizzate che gestiscono questo enorme traffico in maniera illegale e spesso riescono a raggirare ogni legge. Nell’ultimo anno e mezzo, però, come detto, farlo è diventato assai più difficile.
Leggi anti-pirateria, arriva un nuovo arresto
In Italia, ma non solo, anche in altre parti dell’Europa e del Mondo, si moltiplicano gli arresti e le multe salatissime per chi aggira le norme anti-pirateria e diffonde la cultura del pezzotto e lo streaming illegale. Quest’ultimo viene ormai considerato alla stregua di un crimine perché indebolisce le industrie creative, espone i consumatori al rischio di un furto di dati, ma spesso finanzia anche altri crimini più gravi.
Nelle ultime ore un uomo è stato condannato a due anni di carcere per aver venduto dei Fire Stick “sospetti”, che consentono agli utenti di guardare in streaming pirata le partite della Premier League. L’uomo ha 41 anni, si chiama Sunny Kanda ed ha truffato fornitori legittimi per più di 108mila sterline nell’arco di 18 mesi, tra il 2020 e il 2022.
Arresto contro il pezzotto, le accuse
I suoi clienti potevano accedere a una serie di canali, tra cui Sky Sports, TNT Sports, Netflix e Disney+. Kanda gestiva un gruppo Facebook per la sua attività con 3.900 membri. L’iniziativa arriva in concomitanza con una stretta sullo streaming illegale, in seguito ai ripetuti avvertimenti della Premier League.
Kanda, inoltre, si è dichiarato colpevole di tre accuse relative a frode, copyright e occultamento di trasferimenti bancari collegati ad attività criminali. È stato condannato alla York Crown Court ed il prossimo 7 maggio si terrà un’udienza per stabilire le eventuali sanzioni pecuniarie da accordargli.