NESSUNO LO VUOLE IN ITALIA: cacciato ancora una volta dalla Serie A | 0 riconoscenza per il Campione del Mondo
L’ex campione del Mondo si rammarica, nessuno in Italia ha puntato su di lui: riparte dall’estero per dimostrare il suo valore
Lo scorso 9 luglio la Nazionale italiana ha compiuto i 18 anni dall’impresa del Mondiale del 2006, festeggiando in una cena organizzata a Viareggio, città del commissario tecnico Marcello Lippi. È stata l’occasione di ritrovo per i protagonisti di una delle imprese sportive più incredibili della storia della Repubblica.
Molti degli ex giocatori azzurri hanno, una volta appesi gli scarpini al chiodo, preso il tesserino da allenatore ed alcuni hanno avuto l’occasione di guidare club di Serie A, con risultati alterni.
In questa stagione vi erano due, entrambi esonerati nel girone d’andata. Alberto Gilardino è stato licenziato dal Genoa mentre Alessandro Nesta è stato allontanato dai vertici del Monza, che gli avevano affidato la pesante eredità lasciata da Raffaele Palladino.
Altri due stanno lottando per il titolo in Croazia, un campionato ambizioso dove c’è la possibilità di iniziare un ciclo vincente, mettersi in mostra per poi tornare con maggiore esperienza su una panchina italiana.
Affronta il Milan in Champions League ma sogna di tornare in Italia
Loro sono Rino Gattuso e Fabio Cannavaro. L’ex capitano della Nazionale ha accettato la proposta della Dinamo Zagabria che affronterà tra poche ore il Milan nell’ultimo turno del girone unico di Champions League, con la possibilità di prendere parte ai playoff che decreteranno i club che si qualificheranno agli ottavi di finale.
Cannavaro che è stato intervistato, alla vigilia del match contro i rossoneri, da La Gazzetta dello Sport e ha spiegato la sua scelta: “Non ho risposto subito sì perché speravo in una chiamata dall’Italia. Ma non potevo aspettare all’infinito“.
Lancia un appello ai presidenti di Serie A, vuole un’altra chance
Rammarico per l’ex difensore che non è stato confermato dopo la salvezza ottenuta con l’Udinese: “Qualcuno ha detto che ho poca esperienza, come se giocare e allenare in Spagna, Cina, Arabia, Dubai non sia importante. Amo l’Italia, la Serie A è il torneo più difficile dopo la Premier, e un giorno tornerò“.
Cosa lo ha convinto a firmare: “Per vincere il campionato: qui se non si vince hai fallito. E poi per far crescere i giovani: non ci sono grandi budget, ma si cercano quelli di prospettiva. Ho un contratto fino a giugno 2026, poi vedremo“.