Tre mesi non bastano: ribaltone Sinner | Merita una squalifica molto più lunga
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La squalifica infilitta a Sinner è ritenuta inferiore a quanto si meriterebbe, la condanna può diventare peggiore
Jannik Sinner si è visto infliggere pochi giorni fa una squalifica di tre mesi a causa del caso Clostebol, sostanza al cui era stato trovato positivo nel marzo 2024. La sanzione è stata sancita dalla Wada, grazie a un compromesso che acconsente al tennista di evitare il rischio di stare lontano dal campo per l’intera stagione in corso.
Salterà quattro Masters 1000, due negli Stati Uniti, quelli di Indian Wells e di Miami, e due in Europa, quello di Montecarlo e di Madrid, mentre potrà partecipare ai Grandi Slam di Wimbledon e del Roland Garros.
Potrà tornare in campo il 4 maggio e ciò consentirà a Jannik di potere fare parte del tabellone degli Internazionali BNL d’Italia di Roma, torneo che aveva saltato lo scorso anno a causa di un infortunio all’anca.
Una sanzione che spezza il rendimento stellare del numero 1 del ranking mondiale che aveva iniziato al meglio la nuova stagione, bissando il successo agli Australian Open.
Sinner lo ha battuto senza mezze misure
E proprio nella finale di Melbourne aveva battuto, in tre set dominati, Alexander Zverev. Il tedesco ha espresso il proprio punto di vista durante una conferenza stampa che si è tenuta a Rio de Janeiro, dove si trova per partecipare all’ATP 500.
Si è arreso di fronte allo strapotere dell’azzurro nel primo Grande Slam del 2025 ma adesso ha la grande chance di accorciare la distanza di punti e meditare il sorpasso in vetta alla classifica del ranking.
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Sinner e una squalifica che potrebbe aggravarsi
Una presa di posizione netta la sua, al contrario di quella assunta dalla Wada: “Per me si deve prendere una decisione, o è stata colpa sua oppure no. È una situazione strana, ma secondo me ci sono solo due opzioni. Se non hai colpe non devi essere punito con alcun tipo di sospensione. Se invece hai delle colpe, allora penso che tre mesi non siano una sospensione adeguata per l’assunzione di steoridi“.
Una via di mezzo è ritenuta ingiustificabile, di fronte a una situazione che non è mai stata chiarita sino in fondo, con la responsabilità che sarebbe stata additata allo staff di Jannik, fatto che non avrebbe, però, dovuto comportare questo stop.