Deve dire addio alla nazionale: Spalletti lo rimanda da dove è venuto | Gli azzurri perdono la loro arma migliore

Continuano i problemi per la Nazionale azzurra dopo la sconfitta contro la Germania e le decisioni del commissario tecnico.
La gara persa contro la Germania ha mostrato un’Italia che ha un’identità di gioco e riesce a mostrare delle belle trame e alcune cose molto interessanti, ma che purtroppo manca della cosa più importante da sempre nel calcio: la tecnica e il talento.
L’Italia è orfana di quei fantasisti, quei calciatori di classe, quei numeri dieci che per tanto tempo hanno fatto divertire intere generazioni e di cui una volta eravamo dotati in abbondanza. La Germania, che alla fine ha vinto la gara di andata di Milano, grazie a due episodi, ha mostrato di avere gente qualitativamente più forte.
L’estro e la classe sono caratteristiche su cui la Nazionale tedesca può contare alla grande, soprattutto se si considera la forza e la bravura di gente come Musiala e Wirtz, anche se quest’ultimo non è sceso in campo nella sfida di San Siro perché infortunato. Nell’Italia, invece, c’è una carenza atavica di gente che salta l’uomo e la ricerca disperata di qualità.
Sono pochi gli uomini nel nostro campionato, soprattutto italiani, che riescono a creare la superiorità numerica attraverso dei dribbling o delle giocate particolari. Alcuni di questi sono stati chiamati da Luciano Spalletti, altri no. Questo anche a causa di un modulo, il 352 o 3411, che non prevede la presenza di esterni offensivi all’interno della formazione titolare.
Nazionale, perché non chiamare Orsolini?
Ed ecco perché, almeno nelle ultime spedizioni azzurre, Spalletti ha rinunciato quasi completamente a chiamare esterni d’attacco, insomma proprio quegli uomini capaci di creare la superiorità numerica con una giocata. Tra questi, però, almeno in quest’ultima lista diramata dal ct. c’erano Matteo Politano, sacrificato anche in Nazionale a giocare a tutta fascia, e Mattia Zaccagni.
Quest’ultimo ha dovuto comunque dare forfait a causa di un piccolo problema fisico, ma era stato chiamato da Spalletti anche per la sua capacità di giocare da seconda punta o da trequartista dietro la prima punta, così come spesso faceva a Verona quando vestiva la maglia dell’Hellas. Fa e ha fatto rumore, invece, la mancata convocazione di Riccardo Orsolini.

Nazionale, le critiche a Spalletti per le scelte poco meritocratiche
L’esterno d’attacco classe 1997 sta volando con il suo Bologna e, nonostante un paio di infortuni che lo hanno tenuto lontano dai campi per circa due mesi, ha realizzato già dieci reti in campionato. Per la terza volta in carriera, negli ultimi anni, Orsolini ha raggiunto la doppia cifra, ma questo non è bastato per meritarsi la chiamata di Spalletti.
Orsolini è un esterno puro d’attacco e, nel 352 dell’attuale Nazionale, è davvero difficile da collocare. Nonostante questo, però, le critiche sono state forti nei confronti del ct azzurro, reo secondo molti, di non fare scelte meritocratiche e di chiamare gente come Daniel Maldini e Giacomo Raspadori che gioca poco anche nel proprio club e di sicuro non ha lo stesso rendimento dell’esterno bolognese.