“Illecito grave e prolungato”: 10 punti di penalizzazione alla Juventus | Classifica completamente stravolta

La Juventus dice addio alle coppe europee, a gravare sul rendimento dei bianconeri è la penalizzazione che rovina la stagione del club
Dopo l’addio di Cristiano Ronaldo la Juventus ha perso il proprio terminale offensivo e non è riuscita a replicarsi in campionato. L’investimento che fu operato per volere di Fabio Paratici fu oneroso dal punto di vista economico e fu un azzardo per cercare di vincere una Champions League che mancava da troppo tempo nella bacheca del club e che era sfumata nelle due finali disputate nel 2015 e nel 2017.
La Vecchia signora aveva la sensazione di essere a un passo dal traguardo e aveva affidato al fuoriclasse della sua generazione, insieme a Lionel Messi, il compito di guidare la squadra alla conquista del trofeo internazionale.
Ciò non è avvenuto né con Max Allegri né con Maurizio Sarri in panchina, con i tifosi che si sono accontentati di alzare al cielo altri scudetti, arrivando al record di nove consecutivi.
La curva non si aspettava che negli anni successivi la società avrebbe assistito a un ridimensionamento, con risultati altalenanti e cicli che non sono mai decollati, nonostante le operazioni sul mercato non siano mancate.
La Juventus e il ridimensionamento dell’ultimo periodo, da cosa ha avuto inizio
A pesare, nella storia recente della Juventus, è stata l’esclusione dalle coppe europee la scorsa stagione, frutto della penalizzazione di dieci punti inflitta dal giudice sportivo a causa della sentenza legata al caso plusvalenze, che ha portato alle dimissioni del presidente Andrea Agnelli e di altre figure di spicco dell’organigramma societario.
Una sanzione che è stata motivata per un illecito grave e prolungato. I tifosi bianconeri, sulle varie piattaforme social, chiedono a gran voce un trattamento simile nei confronti dei rivali dell’Inter.

C’è chi non è stato condannato, malgrado una condotta non congrua
Questo perché i nerazzurri, stando a quanto riportano i pm di Milano, finanziavano la ‘ndrangheta, che gestiva la vendita dei biglietti delle partite casalinghe.
Le polemiche restano e la situazione extrasportiva che riguarda i campioni d’Italia in carica non è ancora del tutto chiara e rosea, mentre in campo gli uomini di Inzaghi sono in corsa per un altro storico Triplete, quindici anni dopo quello conquistato con Mourinho in panchina.