Sentenza storica contro la UEFA: il tribunale si è espresso | Alla fine hanno vinto i tifosi

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Il Logo della Uefa, massimo organismo continentale calcistico/LAPRESSE-ilpallonegonfiato.it

Una decisione clamorosa contro il massimo organismo calcistico continentale è arrivata nelle ultime ore.

Accade spesso che alcune tifoserie europee, sia di squadre illustri e facenti capo a federazioni importanti e di alto livello, sia di compagini un po’ meno conosciute, si scaglino contro la Uefa, il massimo organismo calcistico europeo e il suo modo di prendere le decisioni che poi vanno ad influire sul calcio continentale.

A molti non piace il business sfrenato e ormai senza ritegno che spesso decide le sorti del calcio europeo, mentre per altri è davvero assurdo il numero di partite ormai enorme che si giocano durante una stagione calcistica e che mette spesso a repentaglio la salute dei calciatori più famosi e importanti, con frequenti acciacchi e infortuni.

A volte, però, la guerra avviene anche tra ricchi ed è ormai di quattro anni fa la querelle che vide la nascita della Superlega e la pronta risposta dell’Uefa che, almeno per ora, è riuscita a tenere tutti uniti e ad allontanare l’idea di un campionato tra i club più importanti del Continente che non sia sotto il marchio dell’attuale massimo organismo calcistico europeo.

Nel frattempo, però, la Uefa ha rinnovato la sua competizione più bella ed importante, la Champions League che, in questa stagione, ha esordito con il suo nuovo format che prevede ancora più partite e più spettacolo, grazie al girone unico che ha visto 36 squadre sfidarsi nella prima fase, con otto partite a testa senza gare di andata e ritorno.

Brann contro la Uefa, la storica svolta

Come dicevamo nell’apertura di questo articolo, però, molte tifoserie in giro per l’Europa non condividono l’operato della Uefa e spesso lo mostrano attraverso striscioni e cori contro il massimo organismo calcistico europeo. Quello più diffuso, in tal senso, è: “Uefa Mafia”. Una squadra di calcio norvegese, intanto, ha vinto una sua battaglia personale.

Parliamo del Brann che ha avuto la meglio in una causa storica sulla libertà di espressione. La corte arbitrale dello sport (Cas), infatti, ha stabilito che la Uefa non avrebbe dovuto punirlo per aver cantato “Uefa mafia”, o esposto striscioni con lo stesso messaggio, durante le partite della Women’s Champions League del club norvegese.

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Il Logo della UEFA, massimo organismo calcistico europeo/LAPRESSE-ilpallonegonfiato.it

Brann, il ricorso al Cas contro la Uefa

L’organismo calcistico europeo aveva multato il Brann in due occasioni diverse nel 2024, con un terzo caso in sospeso. La Uefa ha sostenuto che gli striscioni e i cori erano una violazione dei regolamenti, che rendono i club responsabili di “dichiarazioni offensive di natura provocatoria” dagli spalti. Il club norvegese ha portato i primi due casi al comitato di appello della Uefa.

Il primo era stato respinto, ma nell’autunno del 2024 il Brann ci ha riprovato ed ha portato il caso al Cas. Quest’ultimo, lo scorso 31 marzo, ha emesso una sentenza storica a favore del club norvegese. Le sue motivazioni scritte saranno pubblicate questa settimana. Nel frattempo, Aslak Sverdrup, il Presidente del Brann si dice soddisfatto per quanto accaduto.