Sinner lo ha ucciso: confessato il delitto davanti alle telecamere | È finita nel peggiore dei modi

Sinner è stato l’artefice del periodo no del rivale, Jannik è stato considerato come il colpevole del pessimo rendimento
Jannik Sinner si prepara al ritorno in campo tra meno di un mese, quando avrà scontato la squalifica concordata con la Wada per l’assunzione di Clostebol, sostanza proibita che era stata rintracciata nel suo corpo un anno fa. Il numero uno del Ranking mondiale maschile ha messo nel mirino i prossimi impegni.
Il primo torneo a cui parteciperà è quello di Roma, un Masters 1000 che affronta con la massima motivazione, sia per il sostegno del pubblico di casa, sia per il desiderio di ripartire di slancio in una stagione che era iniziata con il trionfo agli Australian Open.
La stagione sulla terra battuta continuerà al Roland Garros, per poi passare all’erba e a un Wimbledon che rappresenta un torneo ricco di fascino, che ha spesso incoronato il migliore del circuito.
Due superfici che Jannik non predilige come il cemento, in cui la tecnica fa la differenza rispetto alla forza fisica e al servizio. La preparazione con alcuni nuovi membri dello staff è focalizzata anche su questo aspetto.
Sinner è nei guai, puntato il dito nei confronti del campione azzurro
In questo periodo di stop forzato, né Zverev né Alcaraz sono riusciti a superarlo in vetta alla classifica, con alcune battute d’arresto inaspettate per il tedesco e lo spagnolo, incapaci di sfruttare l’assenza del rivale.
Una ghiotta occasione che hanno sprecato e che rappresenta un rammarico, soprattutto per Alcaraz che si è espresso a riguardo nella conferenza stampa a Monte-Carlo.

Tutti si aspettavano un filotto di vittorie e invece la stagione è già un flop per lui
Sportface riporta la dichiarazione del talento iberico in merito: “Qualcuno pensava che, solo per il fatto che Sinner era fuori, io e Zverev avremmo dovuto vincere tutto e giocare meglio di prima. Questo non era e non è corretto“.
Gestire le aspettative è risultato un compito più arduo del previsto e le pessime prestazioni fornite ne sono la conseguenza: “La pressione di dover approfittare dell’assenza di Jannik per tornare in vetta al ranking probabilmente mi ha ucciso, in qualche modo“.