L'Inter vista ieri sera ha dimostrato di essere ancora la squadra da battere. Gli uomini di Simone Inzaghi hanno fatto il bello ed il cattivo tempo, in campo, regalando una serata da sogno ai propri tifosi. I nerazzurri, di fatto, hanno dimostrato tutto quello che si era detto alla vigilia, ovvero che rispetto alle altre rivali sono decisamente più collaudati, con meccanismi ben oliati dalle passate stagioni.

Il non aver ceduto nessun big, sotto questo aspetto, ha sicuramente agevolato il lavoro già fantastico di Simone Inzaghi. Il tecnico nerazzurro può certamente sorridere nel vedere l'intensità, la rapidità e la capacità di palleggio dimostrata dai suoi ragazzi. Ma se è vero che, ancora oggi, Lautaro e compagni sono la squadra da battere, è altrettanto vero che sul mercato si poteva e si doveva cercare qualcosa di diverso. 

I nerazzurri non hanno di certo la possibilità di investire alcuna cifra sul mercato e tutto quello che viene speso deve arrivare da eventuali e precedenti incassi. Quest'anno non è stato così e, proprio per questo, le scelte che sono state fatte hanno preso una direzione ben precisa che, però, rispetto alle società rivali, non ha consentito di creare un solco competitivo.

Marcus Thuram
Thuram Inter

Inter, Inzaghi si gode i suoi uomini: partita impressionante dei nerazzurri

E' vero che l'Atalanta ha ancora il cartello con la scritta ‘Lavori in corso’. E' vero che siamo ancora solo ad inizio campionato. Ma la sensazione è che l'Inter, anche quest'anno, non ha intenzione di mollare il colpo. Se è vero che le rivali si sono rinforzate e nell'undici di partenza possono dire la loro, è altrettanto vero che, alla distanza, considerate anche le varie competizione, la differenza la faranno anche le seconde linee. E da questo punto di vista, i nerazzurri, possono dormire sonni tranquilli.

Ovviamente ogni discorso è rimandato al campo, unico giudice supremo. Ma l'intensità, i meccanismi e la tecnica messa in mostra dall'Inter ieri sera, ha mostrato una squadra matura, che sa interpretare bene i momenti e sa colpire l'avversario fino a tramortirlo. Inzaghi si gode una prestazione fantastica e può guardare al futuro - sia italiano che europeo - con ottimismo, sperano di ripetere il bis scudetto consecutivo che manca da 14 anni e di fare un grande cammino anche in Champions League.

Beppe Marotta
Marotta

Il mercato ha un po' deluso: tra attenuanti e diktat, si poteva (e doveva) creare il solco

Se la squadra ha mostrato tutto il suo valore in campo, qualche dubbio tra addetti ai lavori e tifosi lo si ha per quanto riguarda la campagna acquisti appena conclusa. Palacios è stato l'ultimo arrivo in ordine di tempo. E insieme a lui sono arrivati a Milano, Zielinski e Taremi a parametro zero e Josep Martinez dal Genoa. Una sessione conclusa, nei suoi aspetti principali, in maniera anticipata. Ma una sessione che lascia qualche dubbio.

Qualcosina manca in avanti. Arnautovic e Correa sono rimasti alla Pinetina e lo faranno fino al termine della stagione. Senza la loro partenza, non si è potuto affondare il colpo per un'altra punta - Gudmunsson era il preferito - che sarebbe servita quanto a competitività in avanti. Sarà un aspetto di cui ci si occuperà la prossima estate.

Ma anche sulla corsia destra, l'impressione è che manchi qualcosa. L'età di Darmian continua ad avanzare e Dumfries non è mai stato un titolare inamovibile (piace ad Inzaghi, ma non ha mai iniziato una partita dal primo minuto quest'anno). Insomma, se è vero che non siamo più ai tempi dei nove scudetti consecutivi della Juventus, è altrettanto vero che c'era il dovere di provare a creare un solco con le avversarie per partire sempre in pole.

Così non è stato ed ogni tipo di ragionamento dovrà essere affrontato la prossima estate. Estate in cui ci sarà una semi-rivoluzione visto che tanti calciatori in là con gli anni andranno via e bisognerà fare una grande opera di svecchiamento. Lì si capirà se questo solco competitivo verrà fatto e se le avversarie si avvicineranno ancora.

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