In una dettagliata intervista rilasciata a Repubblica, il tecnico della Lazio, Maurizio Sarri, ha espresso apertamente il suo pensiero riguardo al suo ritorno in Italia dopo l'esperienza in Premier League, dove si sentiva parte di un contesto unico. 

Sarri, l'esperienza alla Juventus e la parentesi al Chelsea

Sarri ha discusso la sua esperienza alla Juventus, sottolineando che nella squadra torinese tutto era orientato a vincere la Champions League, un obiettivo che considera inquinato. Ha inoltre rivelato di aver vinto lo scudetto con un gruppo a fine ciclo e una società che lo aveva scelto senza la convinzione di cambiare stile.

“Alla Juve tutto era dovuto e dovevamo solo vincere la Champions, ma era un messaggio inquinato. Ho vinto lo scudetto con un gruppo a fine ciclo e una società che ha preso me perché aveva la voglia ma non la convinzione di cambiare stile. Nel Chelsea ho fatto fatica io a calarmi in un club atipico, senza ds, dove nessun allenatore riusciva a resistere due anni. Però poi negli ultimi mesi mi sono divertito e ho sbagliato a voler venire via, non tanto dal Chelsea, che mi avrebbe anche tenuto, ma dalla Premier, un contesto di bellezza unica. Tornare in Italia è stato un errore”.

Sarri e l'approdo alla Lazio

La discussione si è poi concentrata sulla sua attuale esperienza alla Lazio. Sarri ha rivelato di sentirsi fondamentale nella figura dell'allenatore secondo il presidente Lotito, nonostante una partenza turbolenta e una stagione che non ha soddisfatto appieno le aspettative.

"Qui ti fanno sentire neanche parte integrante, ma addirittura fondamentale: così è la figura dell’allenatore, per Lotito”.

Riguardo alla situazione attuale della squadra, Sarri ha spiegato di aver proposto idee tecniche per alzare l'asticella, ma ha chiarito che la realizzazione economica spetta alla società. Nonostante i risultati positivi in Champions League, con 7 punti in 4 partite al ritorno nella competizione, il tecnico ha ammesso di non aspettarsi le difficoltà incontrate nella normalità del campionato.

“L’anno scorso le coppe hanno tolto punti alle nostre concorrenti, consentendoci di realizzare un miracolo che rimane ma che non può cambiare le aspettative su di noi. Al ritorno in Champions la squadra ha reagito bene, 7 punti in 4 partite sono un risultato di grande livello, ma non ci aspettavamo certe difficoltà nella normalità del campionato”.

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