Luciano Moggi torna a parlare della Juventus, focalizzando la sua attenzione su due casi che stanno infuocando il club bianconero: Pogba e il doping e la rabbia di Bonucci dopo esser stato fatto fuori dalla società. Ecco le dichiarazioni dell'ex dirigente a Radio Bianconera:

"La questione di Pogba l'ho già definita quando aveva deciso di non operarsi per gli scorsi Mondiali. Non so cosa sia successo di preciso, ma se è vero come è vero che lui è positivo, posso dire che Pogba non è molto furbo e, soprattutto, non attaccato alla Juventus. Voleva venire qui per spaccare il mondo, ma ha finito per confonderlo. Ci sono disposizione precise che dicono che un giocatore deve rendere noto allo staff medico tutto quello che assume prima dopo e durante la partita. Se tutto venisse confermato, la società potrebbe anche richiedere la risoluzione del contratto, che potrebbe essere anche automatica".

"Bonucci? Se una società esclude un giocatore, ma permette a questi di potersi allenare, le chiacchiere stanno a zero. Inoltre Bonucci è andato all'Union Berlino, club che gioca la Champions League. Quindi, non capisco che danno pensa di aver subito. Ha fatto tantissimi anni nella Juventus, ma ha 35 anni. Il problema di fondo è che la carta d'identità parla una lingua difficilmente sconfessabile. Bonucci vorrebbe giocare ancora ad altissimo livello, ma ha il rendimento di chi non più reggere tali standard".

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