L’ex presidente del Milan Giuseppe Farina ha rilasciato un'intervista a Il Corriere della Sera, partendo dal rapporto con Silvio Berlusconi, morto il 12 giugno.

"Continuavo a chiedere: ma è morto? Ora che se n’è andato, quasi mi dispiace". Su Gianni Agnelli: "Mi convocò a Torino: “Voglio Paolo Rossi”. Glielo ridò fra un anno, replicai. “No, adesso”. Andammo alle buste. Io lo valutai 2,4 miliardi di lire, l’Avvocato 900 milioni. Quello stesso anno il Vicenza fu retrocesso in serie B. Capito come funziona il calcio?".

 “Agnelli mi diede anche 1 miliardo in nero. Non rammento come lo spesi, giuro”. 

Sul suo arrivo al Milan, Farina ricorda: 

"Nel 1982 ero a tavola con amici al Principe di Savoia. Entrò Felice Colombo, presidente rossonero: “Basta, sono stufo della squadra. Se trovo qualcuno che mi dà 3 miliardi, gliela tiro dietro. Avevo accanto Carlo Bonfante, ragioniere in pensione di Isola della Scala, il mio contabile di fiducia, più fedele di una moglie. Gli dissi: ragioniere, scriva. “Come da proposta in presenza di testimoni, accetto l’acquisto del Milan per 3 miliardi di lire”. E feci spedire una raccomandata".

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