Il Torino si ritrova a dire addio all'ennesimo calciatore che ha scritto una parte di storia della maglia granata. Stavolta però è diverso, a salutare non è un semplice giocatore che ha fatto  qualche stagione buona, ma uno di quelli cresciuti a Torino, che ha vissuto la giovinezza e la crescita sportiva sempre con la stessa maglia.

Ha onorato i colori, fatto esultare i tifosi, si è sempre messo a disposizione dei propri allenatori e dello staff. Il Torino è costretto a salutare e ringraziare un professionista esemplare, per Buongiorno è arrivata l'ora di una nuova avventura.

Quanto incassa il Torino con Buongiorno?

I dettagli della trattativa sono stati resi noti dalle principali testate sportive negli ultimi giorni; per Buongiorno il Napoli verserà nelle casse del Torino 30 milioni + 5 di bonus. 

Per il difensore pronto un contratto di 5 anni a 2,5 milioni netti a stagione. Non è del tutto sicuro, ma pare che al terzo anno di contratto sia stata inserita una clausola rescissoria da circa 70 milioni.

Alessandro Buongiorno
Alessandro Buongiorno (ph. Image Sport)

Il Torino saluta Buongiorno, il comunicato ufficiale di addio

Anche il club ha dato il suo saluto a Buongiorno attraverso un comunicato ufficiale. Queste le parole di addio e il ringraziamento per i suoi anni al Toro:

Il Torino Football Club comunica di aver ceduto alla Ssc Napoli, a titolo definitivo, il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Alessandro Buongiorno. Alessandro Buongiorno è stato un punto di riferimento, in campo e fuori, per tanti ragazzi: un modello da seguire per i giovani che indosseranno la maglia del Toro ispirandosi al suo esempio di impegno, serietà e professionalità. Il Torino FC ringrazia Alessandro per il bellissimo percorso intrapreso insieme in questi anni, lo saluta con un affettuoso abbraccio e gli augura ogni bene nel proseguimento della sua carriera.

La lettera d'addio di Buongiorno alla famiglia del Torino

Alessandro Buongiorno ha scritto una lettera d'addio, comunicata attraverso i social, con la quale ha salutato il club, la città, lo staff e i tifosi che lo hanno accompagnato e supportato per 17 lunghi anni. 

Queste le commoventi parole dell'ormai ex Torino:

Guardo all’insù, chiudo gli occhi e ripenso all’inizio, al giorno in cui Silvano Benedetti mi consiglia di lasciare la squadra sotto casa, dove giocavano tutti i miei amici, per provare a entrare nella famiglia del TORO.

Mai scelta fu più giusta.

Da quel momento ho iniziato un percorso durato 17 anni.

Un cammino pieno di emozioni, di gioia, di felicità ma anche di lacrime versate e delusioni che mi hanno permesso di crescere e di formarmi come uomo ancor prima che come calciatore.

Se mi guardo indietro, mi sento un privilegiato, e percepisco di aver avuto la forza di affrontare ogni singolo istante con il massimo dell’impegno ma soprattutto con il cuore e con gli occhi di un ragazzo come tanti che stava provando ad inseguire il proprio sogno. Ho cercato di migliorarmi quotidianamente, di rispettare tutti il più possibile e di seguire fino in fondo la mia testa e ciò che sentivo dentro di me.

In questo modo sono riuscito a realizzare ben due sogni: giocare e indossare la fascia da capitano della squadra della mia città, per cui ho sempre tifato fin da bambino. E poi quello di leggere i nomi dei caduti di Superga. Un onore.

Questi due momenti rimarranno per sempre impressi nella mia mente e dentro il mio cuore. Sicuramente non potrò mai dimenticare i ricordi delle partite giocate, dell’amore della gente, dei compagni, e degli allenatori che ho avuto.

Insieme ai loro staff, persone splendide, che mi hanno insegnato tanto e reso una persona migliore.

Vorrei dire un’immenso GRAZIE a tutti i tifosi. Mi avete fatto sentire il vostro supporto, il vostro attaccamento e la vostra passione. Mi sono sentito a casa, in una grande famiglia. Mi avete preso per mano e fatto crescere. Vorrei dire GRAZIE al presidente Cairo, al direttore Vagnati, a tutta la società per il supporto.

Infine vorrei dire GRAZIE a tutti i medici, fisioterapisti, magazzinieri e a tutte le persone che lavorano per il Toro; siete diventati amici.

Ora, per me, è arrivato il momento di prendere un’altra strada a livello professionale.

Vi vorrò sempre bene, e spero che anche Voi continuiate a volermene. Torino è la mia città e lo sarà sempre.

Bongio.

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