Nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi ha analizzato la sconfitta del Milan contro l’Inter nella semifinale di andata di Champions League, ecco le sue parole.

Le dure parole di Sacchi

Più di un piede in finale. Anche se nel calcio non si può mai dire l'ultima parola, e tante sono le circostanze che ci ricordano questa regola aurea, l'Inter ha fatto un passo importante verso Istanbul. Il 2-0 nel derby contro il Milan è un segnale squillante. Vittoria meritata, quella dei nerazzurri, anche perché nel primo tempo i rossoneri non erano in campo. Mi spiego meglio: la squadra di Pioli mi ha parsa davvero irriconoscibile. Ha incassato due gol, ma potevano essere molti di più e se all'intervallo si è andati sul 2-0 lo si deve molto alla generosità dell'Inter che non ha affondato i colpi come avrebbe potuto. Difficile spiegarsi il motivo di un simile approccio a una sfida tanto attesa: troppa tensione, troppo nervosismo? Non so, per rispondere bisognerebbe essere all'interno dell'ambiente rossonero. Ciò che mi sento di sottolineare è che il Milan ha fatto male la fase difensiva e male quella offensiva: è sembrato confuso e confusionario, non ha mai tentato il pressing. Era una squadra lunga, lunghissima: a volte l'inquadratura della televisione non riusciva a mostrare il primo e l'ultimo giocatore... Come si può pensare di fare una buona prestazione se queste sono le condizioni? Non c'è stato un raddoppio di marcatura, l'Inter si è mossa come ha creduto e come ha voluto, il secondo gol di Mkhitaryan è lo specchio dell'azione difensiva del Milan: come si fa a lasciar entrare un avversario in area di rigore senza opporre resistenza? L'Inter, che ha strameritato il successo, ha dimostrato di essere in palla sia fisicamente sia mentalmente. E questa vittoria certamente aiuterà tutto il gruppo a credere ancora di più nelle proprie forze e nelle proprie possibilità. La squadra di Simone Inzaghi, solida e organizzata, ha sfruttato al meglio gli errori dei rivali, ha costruito la manovra verticalizzando sempre sugli attaccanti che hanno svolto un gran lavoro, sia in fase offensiva sia in fase difensiva. Se proprio un'ombra si deve trovare nella prestazione dei nerazzurri, è quella di aver scelto di gestire la partita in certi momenti, soprattutto nella ripresa, quando probabilmente avrebbe potuto spingere ancora di più sull'acceleratore per chiudere definitivamente i conti. Nel primo tempo, e anche nella prima parte del secondo, ho ammirato l'intelligenza di Dzeko. A parte il gol, ho visto un centravanti che, con i suoi movimenti, a volte ad attaccare lo spazio e a volte ad accorciare, ha consentito a tutti i compagni di giocare meglio. Ripeto: se i nerazzurri avessero osato di più anche nella ripresa, forse avrebbero potuto mettere la parola fine al discorso qualificazione. Il Milan, dopo che era stato davvero imbarazzante nel primo tempo, nella ripresa ha almeno provato a giocare e ha pure sfiorato il gol con Tonali che ha colpito il palo. Ma in generale non ha mai fatto vedere di poter ribaltare la sfida. Il fatto è che l'Inter, nell'uno-contro-uno, è più forte del Milan: lo è dal punto vista tecnico e sotto il profilo dell'esperienza. [...] C'è la partita di ritorno, d'accordo, c'è ancora una possibilità, ma per arrivare alla finale serve un'autentica impresa. In questo momento, dopo il primo round, l'Inter ha più di un piede in finale. E a Istanbul, con la qualità dei singoli a disposizione di Inzaghi, che si trovino di fronte il Real Madrid o il Manchester City, i nerazzurri potranno dire la loro. E magari sorprendere tutti".

Lance Armstrong: "Pantani? Gli italiani lo hanno abbandonato e gettato via. Quando mentivo..."
Cassano: “Milan Inter? Non c’è mai stata partita, un abisso tra le due, la vedo nera per la squadra di Pioli. Se Inzaghi alza la coppa…”

💬 Commenti