Nel pomeriggio da incubo per il Milan e da sogno per il Parma, probabilmente le copertine andranno a squadre o calciatori differenti. Per esempio Dennis Man, al secondo gol consecutivo in Serie A e già protagonista con la Romania all'ultimo Europeo. Ma non solo, diverse le analisi sul crollo del Milan di Fonseca al Tardini dopo che le prime avvisaglie si erano viste nel match contro il Torino. Tuttavia noi abbiamo deciso di focalizzarci su un calciatore dei ducali, che ha mandato a lezione l'intero centrocampo del Milan: Adrian Bernabé, un vero e proprio “tuttocampista”, essenziale in entrambe le fasi.

Adrian Bernabé, qualità al servizio della squadra

Il classe 2001 nasce come centrocampista offensivo di qualità o mezz'ala tecnica se preferite, la realtà dei fatti è che il centrocampista di Pecchia è ormai un box-to-box. Impressionante la sua partita di ieri contro i rossoneri; veniva a scambiare la posizione con Sohm, diventando un mediano “atipico”, innalzando il tasso tecnico della mediana e non solo. Questo interscambio di posizione permette un'uscita palla veloce e immediata, visto che il Milan con il suo pressing alto, ai limiti dello scriteriato, provava a recuperare il possesso nella trequarti difensiva dei ducali, ma ecco che abbassando Bernabé gli emiliani avevano un’uscita facile dal momento che con i suoi traccianti infilava costantemente la mediana rossonera. Ma non soltanto questo perché lo spagnolo classe 2001 è un centrocampista completo, un tuttocampista appunto, come il neologismo che abbiamo scelto nel titolo. Infatti anche l'apporto alla fase difensiva è impressionante: 8 le palle recuperate nella partita di ieri contro i rossoneri, ma soprattutto una velocità nel recupero della posizione e nell'aggressione in pressing incredibili, anche in virtù del fatto che lasciando costantemente la linea dei trequartisti avanti per poter ripartire in contropiede, i due mediani, Estevez e appunto Bernabé, dovevano essere abili nel recupero della posizione e nei raddoppi costanti alle ali del Milan (Leao e Pulisic).Un lavoro incredibile come attestano anche i numeri: cinque contrasti vinti su 6 (83% di successo), nove duelli vinti su tredici per un 69% di successo e addirittura un duello aereo vinto per un chiaro 100% di successo, eh si è alto 170 cm…ma in mezzo al campo è un gigante.

Adrian Bernabè e Noah Okafor
Adrien Bernabè e Noah Okafor (ph. Image Sport)

Qualità, quantità e …duttilità: le soluzioni per Pecchia

Non solo qualità e quantità, Bernabé è l'emblema del calciatore moderno dal momento che fa della duttilità uno dei suoi punti di forza. Tant'è vero che la sua intercambiabilità aiuta molto le scelte di Pecchia, che a seconda della partita puo' variare lo spartito tattico: metterlo come mediano, o tra i trequartisti dietro Bonny, oltre alla possibilità anche di cambiare a gara in corso la posizione. Già in Serie B aveva mostrato tutte le sue qualità, ma per ora la Serie A più che un banco di prova sembra essere una cattedra, perchè questa gemma classe 2001 ha tanto da insegnare. Senza dimenticare che puo'ancora crescere e migliorare affinando le proprie qualità e lavorando sui propri difetti, ma al di là di questo l'impressione è che a Parma stia nascendo una star.

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