Non ci si dovrebbe di solito lasciare andare ad un entusiasmo così grande a seguito di una vittoria ad agosto valida per la prima giornata di campionato. Ma a stupire della nuova Juventus di Thiago Motta non è stato tanto il risultato in sé, quanto il fatto che contro il Como si sia esaltata con un calcio propositivo ed efficace, capace di lasciare il segno anche nei minuti di recupero del secondo tempo.

Tante sono state le novità della Vecchia Signora nella partita di ieri sera, sia dal punto di vista della freschezza di nuovi interpreti come Samuel Mbangula, sia per l'estro di un giocatore, Kenan Yildiz, che dopo la sua “promozione” con i gradi del numero 10 potrebbe avere un'iniezione di fiducia considerevole.

Thiago Motta
Thiago Motta (ph. Image Sport)

Il talento di Yildiz, il nuovo 10

Dal principio, uno dei principali protagonisti della contesa, oltre al sorprendente e già citato Samuel Mbangula, è stato Kenan Yildiz, autore di una prova maiuscola a seguito della recentissima promozione con i gradi da numero 10 della Vecchia Signora.

Contro il Como di Cesc Fabregas è stato sempre al centro delle operazioni in attacco, con accelerazioni fulminee, dribbling ubriacanti e passaggi illuminanti che hanno irradiato il gioco di Thiago Motta, proprio come i numeri 10 che l'hanno preceduto sapevano fare in mezzo al campo.

Il percorso per lui con questo senso di responsabilità è ancora lungo, ma il classe 2005 turco promette cose in grande, se riuscirà a replicare certe performance anche contro squadre più quotate del Como.

Kenan Yildiz
Yildiz Juventus

Il gioco di Motta, già marcatamente offensivo

Una novità significativa del gioco di Thiago Motta è senz'altro rappresentata dalla sua propositività, non soltanto per una coralità tattica che era venuta a mancare negli ultimi anni, ma anche e soprattutto per l'aggressività per la quale si propone in attacco.

Anche quando la Juventus era in amministrazione totale contro una squadra nettamente inferiore, non ha mai rinunciato ad attaccare e a cercare a tutti i costi il 3-0, arrivato poi grazie ad un affondo di Mbangula per assistere Andrea Cambiaso per un ottimo sinistro a giro.

Anche il pressing asfissiante e continuo nella metà campo avversaria ha sorpreso in positivo, restituendo ai bianconeri una cattiveria agonistica che si era un po' persa negli anni. E quando arrivano iniziative corali come il velo di Vlahovic nell'assist di Yildiz per Timothy Weah, il calcio di Thiago Motta ha modo di esprimersi per quelle che sono le sue migliori qualità.

L'unico neo: gli sprechi di Vlahovic, ma si rifarà

L'unico aspetto critico della Juventus è senz'altro rappresentato dal fatto che Dusan Vlahovic, nonostante l'ottima prova a servizio della squadra, non sia riuscito a finalizzare le occasioni avute a tiro.

Ha avuto una performance da Dottor Jekyll e Mr. Hyde, con tante cose positive in giro per il campo come il vero per Weah, ma anche sprechi esagerati per uno come lui che hanno fatto fare una bella figura ad un Pepe Reina anagraficamente vicino al pensionamento.

E dire che aveva pure segnato il gol del 3-0 ad inizio primo tempo, con un avvitamento di testa in controtempo tutt'altro che semplice. Vlahovic c'è, è ben presente all'interno dello scacchiere di Motta e col tempo avrà modo di rifarsi con gli interessi per quelle che sono le sue indubbie qualità tecniche.

Dusan Vlahovic
Vlahovic Juventus
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