Paolo Ziliani  è sempre senza peli sulla lingua. Dopo Lazio-Milan, il giornalista sportivo ex Mediaset ha lanciato una polemica su X: "Se il Milan fosse una società seria dovrebbe mettere Theo e Leao al minimo di stipendio e dire a Fonseca (che fa finta di niente) che è licenziato. Quel che è successo ieri durante il cooling break al 72' è un fatto di gravità assoluta: checchè ne dica l'allenatore, tutta l'Italia ha assistito all'ammutinamento in diretta di due campioni che sono bandiere del club. Disarmante il silenzio di una società passata da Maldini a una macchietta come Ibrahimovic. Visto che Pioli è ancora sotto contratto, un club serio l'avrebbe già rimesso in panchina".

Rafael Leao
Leao e Theo Hernandez

Ziliani e il problema Leao nel Milan

Poi Ziliani ha rincarato la dose sempre sui social: "Lo dico da anni e l'avevo ribadito sette giorni fa: Leao è una palla al piede e dopo 5 anni il Milan avrebbe dovuto salutarlo e cercarsi un altro leader. Dal gol di tacco cercato a porta spalancata e ridicolmente fallito (con capitombolo) contro il Newcastle al via della scorsa Champions, subito compromessa per quell'errore, ai danni e ai disastri comportamentali di oggi: più che una colonna, Rafa è una zavorra. C'erano una volta leader veri che rispondevano al nome di Rivera, Baresi e Maldini (ma anche di Shevchenko, Pirlo e Kakà)".

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"Sono passati cinque anni e il Milan è ancora prigioniero dell'equivoco Leao: dovrebbe essere la stella, è (quasi sempre) la palla al piede. Detto che la partenza disastrosa non ha colpevoli particolari (Fonseca s'è preso tutte le colpe), aver eletto Rafa a faro e frontman della squadra è stato un suicidio: bisognava dare un taglio netto".

Ziliani fa un paragone tra Leao e Lautaro Martinez

Chiusura del giornalista de Il Fatto Quotidiano con un paragone scomodo: "Sono passati cinque anni, oggi ha 25 anni e il tempo dell’attesa è scaduto. Van Basten e Shevchenko non ci sono più? Il Milan cerchi un nuovo Lautaro. Sì, avete capito bene: Lautaro Martinez. Che all’Inter è riuscito a fare quel che a Leao al Milan non è riuscito: diventare determinante e imprescindibile".

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