Le idee più degli interpreti, è stato più o meno questo il diktat della passata stagione con Thiago Motta, conclusasi con una storica qualificazione in Champions League. La linea sarà verosimilmente ancora questa, visto che anche Italiano è un esteta del gioco e che le sue squadre sono ben riconoscibili in una determinata idea di calcio. E' stato così a La Spezia e a Firenze, e lo sarà anche a Bologna. Chiaro che siano importanti anche gli interpreti, seppur di meno rispetto allo spartito e al modo di giocare e stare in campo in maniera organizzata, specialmente se si parla di Calafiori e Zirkzee, che infatti sono volati in due top club in Premier League (Arsenal e Manchester United). Al posto della gemma olandese è arrivato Dallinga, di cui vi abbiamo raccontato il profilo nei giorni scorsi. Il sostituto del difensore non è ancora arrivato e si sono avvincendati diversi nomi, ultimo in ordine di tempo Hermoso, che avrebbe però detto no ai felsinei aspettando altre offerte. E' bene sottolineare che la coppia Beukema-Lucumì è comunque di per se ben assortita dal momento che anche nella passata stagione con lo spostamento di Calafiori sulla sinistra hanno giocato insieme con risultati egregi.

Da Thiago Motta a Italiano: quali sono i cambiamenti?

La linea e l'idea di gioco tra i due tecnici è sicuramente similare: possesso palla e dominio del campo, le modalità sono però differenti. Infatti un grande cambiamento potrebbe essere rappresentato dal numero dei cross, tant'è vero che Biraghi la passata stagione è stato tra i calciatori con il maggior numero di cross tentati. Da una maggiore verticalità nel possesso si passa perciò ad una manovra più avvolgente, che cercherà la finalizzazione mediante i traversoni. In quest'ottica sarà fondamentale sia l'attaccante (Dallinga) meno associativo di Zirkzee ma più d'area di rigore, ma anche l'occupazione della stessa tramite gli inserimenti dei centrocampisti. Nella rosa rossoblù sono diversi i calciatori abilissimi in questo fondamentale, Ferguson e Fabbian su tutti ma non solo. Spesso in quest'aspetto ha lavorato molto Italiano nelle precedenti avventure, portando diversi centrocampisti ad avere un ottimo bottino in zona gol, si pensi a Bonaventura alla Fiorentina, ma anche Pobega nell'esperienza allo Spezia. Ulteriore aspetto da sottolineare sarà il modo di difendere, infatti Italiano utilizza una linea difensiva molto alta per recuperare immediatamente il possesso, diverso quindi dalla oculata pressione Mottiana. Il difendere cosi alto porta dei vantaggi in fase di recupero palla, ma espone anche a rischi piuttosto rilevanti (basti pensare al gol di Bowen nella finale di Conference League). Sicuramente servirà del tempo per abituarsi, come non è da escludere l'inserimento nel pacchetto arretrato di un difensore abile nei recuperi. Ciò nonostante come anticipato ci sono anche alcune similarità: in primis l'idea di sganciare il difensore nella linea dei centrocampisti per dialogare e impostare, idea che Italiano ha proposto con Martinez Quarta alla Fiorentina, e abbiamo visto con Calafiori nella passata stagione al Bologna.

Beukema
Lucas Beltran e Sam Beukema (ph. Image Sport)

Cosa aspettarsi dal mercato: cosa manca ai rossoblù

Alcuni tasselli arriveranno però dal mercato: con ogni probabilità il difensore centrale, che in questo momento risulta prioritario. I felsinei stanno vagliando diverse alternative, tra cui anche la suggestione Hummels, il cui ingaggio sarebbe un toccasana, anche per alimentare l'esperienza e la qualità in vista della prossima Champions League. Un altro profilo valutato è quello di Jaka Bijol dell'Udinese, affidabile difensore centrale totem dei bianconeri. Una volta sistemato il difensore centrale il club potrà muoversi anche su altri obiettivi. Quelli di squadra sono invece ben chiari: confermarsi tra le posizioni di vertice della Serie A.

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