Tredici Coppe Campioni, due finali, soprattutto una, rimaste nella storia della competizione. Milan e Liverpool tornano ad affrontarsi a San Siro in una gara di Champions League dopo il precedente della stagione 2021-22 (2-1 per i Reds) ma allora c’era un girone e oggi parte una nuova storia: la Champions a girone unico. Fonseca sceglie Calabria a destra in difesa con Reijnders trequartista e Loftus-Cheek in mezzo al campo con Fofana. Slot conferma i sospetti della vigilia lasciando giù Robertson a sinistra e inserendo Tsimikas, con Salah, Szoboszlai e Gakpo dietro Diogo Jota. 

Pronti, via, Pulisic!

Nemmeno il tempo di sedersi che il Milan comincia subito con la stessa aggressività mostrata con il Venezia: ma questa volta vale di più, perché davanti c’è una squadra di tutt’altro rango. E questa aggressione alta viene premiata immediatamente: Morata fa viaggiare Pulisic che si infila indisturbato in area e calcia un diagonale dopo aver fintato di guardare i compagni in mezzo all’area. Palla in buca e Milan in vantaggio per il delirio di San Siro. Un caso? No, perché col passare dei minuti il Liverpool tarda a reagire e pur tenendo palla manovra in modo macchinoso, dando sempre il fianco al Milan per ripartire con ampi spazi.

Cristian Pulisic e Alexis Mac Allister
Cristian Pulisic contrastato da Alexis Mac Allister in occasione della rete al Liverpool (ph. Image Sport)

Il Liverpool si sveglia

Al 16° però Salah ricorda a tutti che in campo c'è anche il Liverpool: gran botta di destro e palla che incoccia violenta sulla traversa per il brivido dei 60 mila di San Siro. Il Liverpool comincia man mano a prender campo, e il Milan non riesce più a uscire. Al 22° Calabria entra su Gakpo, si becca il giallo e sulla seguente punizione scodellata in area la testa di Konaté punisce Maignan: 1-1. Poco dopo, Pulisic perde una sanguinosa palla, imbucata per Diogo Jota che è liberissimo di calciare ma mette fuori da ottima posizione con Gakpo furibondo per non aver ricevuto indietro palla. Poco dopo da Alexander-Arnold a Salah, sinistro piazzato dell'egiziano, para Maignan. 

La partita a questo punto ha preso tutt'altra piega e la partenza sprint del Milan pare un'illusione. Ancor più evidente quando Salah, dopo una respinta di Maignan su tiro di Gakpo, centra un'altra traversa. Milan totalmente in apnea e senza più il pallone tra i piedi. Al 40° ripartenza dei Reds (in divisa scura stasera) e sinistro ancora di Salah sul quale Maignan ci deve mettere ancora una mano. Sul corner, arriva la doccia fredda: Van Dijk sfugge alla blanda marcatura di Reijnders e incorna di testa il 2-1. Un premio obbiettivamente giusto per quanto visto finora: dopo il pugno di Pulisic, il pugile Liverpool si è rinsavito e ha dominato il primo tempo. Dopo cinque minuti di recupero si va a riposo e per il Milan è più una buona notizia che altro.

Mike Maignan
Mike Maignan

Fuori Maignan

All'inizio della ripresa piove sul bagnato: il giovane Lorenzo Torriani, nato nell'anno della finale di Istanbul (2005), deve prendere il posto di Maignan che dà forfait per un problema al ginocchio. Il canovaccio, seppur con minor furore, è lo stesso del primo tempo anche se il Milan tiene più palla e il Liverpool gioca a recuperarla. Al tiro ci vanno gli inglesi: Tsimikas spara alle stelle. Poco dopo San Siro s'infuria con l'arbitro norvegese Engan che non assegna un penalty per il contatto tra Gakpo e Morata. 

Troppo poco comunque per impensierire il Liverpool, che non deborda come nel primo tempo ma di contro il Milan non alza i ritmi, non crea e non ha lucidità dalla metà campo in su. A metà secondo tempo ancora Tsimikas calcia da buona posizione in diagonale ma preferisce specificare a tutti che coi piedi non è proprio Pelé. Al 66° arriva probabilmente la pietra tombale alla partita: sono ben otto i milanisti nella metà campo altrui quando il Liverpool recupera palla e Gakpo viene lanciato in campo aperto. L'olandese mette dentro per l'accorrente Szoboszlai per il più facile dei tocchi: 3-1. 

A questo punto gli ospiti possono gestire più in tranquillità la contesa, trotterellando contro un Diavolo che nella ripresa non ha praticamente dato un tiro verso la porta di Alisson. Il Milan, Venezia a parte, ha subito gol in ogni partita ufficiale: ben 9 le reti subite tra campionato ed Europa. Al di là del rango delle avversarie (hanno segnato sia Parma che Lazio, sia Liverpool che Torino) un allarme rosso che si spiega con una squadra poco equilibrata in cui il centrocampo resta la nota dolente, un difetto cronico che dallo scorso anno non è stato ancora debellato. San Siro fischia e intima a tutti di tirare fuori gli attributi. E domenica sera c'è il derby: non esattamente un toccasana per un malato che fatica a guarire con un clima intorno già pesantissimo.

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