La squadra di Heynen si laurea campione del mondo per la seconda volta consecutiva, la terza della propria storia. Kurek e Kubiak trascinano i polacchi nel netto 3-0 contro il BrasileAncora la Polonia, ancora una vittoria netta, ancora contro il Brasile. Dopo il successo casalingo di quattro anni fa, la nazionale polacca di pallavolo si ripete nel mondiale di Italia-Bulgaria. Trascinata da Bartosz Kurek (votato come miglior giocatore della manifestazione) e dal capitano Michal Kubiak, la nazionale di Heynen non lascia scampo al Brasile, battuto con un netto 3-0 nella splendida cornice del Pala Alpi Tour di Torino. A completare il podio ci sono gli Stati Uniti, eliminati proprio dai campioni del mondo nella giornata di ieri ma riusciti a conquistare il bronzo nella finalina contro la Serbia (3-1, 25-23, 17-25, 30-32, 19-25). La finale- Il Brasile di Dal Zotto regge solo un set, il primo, quello di gran lunga più equilibrato. Nonostante il vantaggio di due break della Polonia (17-21), i sudamericani riescono a ricucire con il prezioso lavoro a muro di Lucas e punti pesanti dell'opposto Douglas. Poi ancora Kurek, a mitragliare da posto 4 per sbrogliare una pratica diventata più complessa del previsto e a chiudere per il 28-26 con il muro granitico su Wallace. Il Brasile subisce il colpo, non entrando mai mentalmente nel secondo set, caratterizzato da un pessimo tempismo a muro della squadra di Dal Zotto e da un Wallace, prima opzione offensiva della squadra, che fatica ad ingranare. Kubiak fa quello che vuole fra le mani avversarie, Kurek continua a viaggiare con una continuità e una varietà di colpi spaventosa: il 25-20 per la squadra dell'est Europa ne è solo una diretta conseguenza. La Polonia impressiona soprattutto per la solidità difensiva, sia a muro che in fase di recupero, dove il libero Zatorsky è tarantolato su ogni pallone. L'8-3 con cui si va al primo time-out tecnico nel terzo set, supportato poi dal 16-10 con cui si torna in panchina nel secondo, sembrano aspettare solo i titoli di coda sulla vittoria polacca. Ma Dal Zotto mischia ancora le carte, inserendo Lucas Loh e Isak - che hanno un ottimo impatto - e reinserendo Evandro al posto di un irriconoscibile Wallace. Arrivano i dividendi sperati. Le serie in battuta di Eder e Isak, insieme all'efficacia in attacco proprio di un tenace Evandro, riportano sotto il Brasile. Si arriva fino al 22-23, con i carioca che ci credono fino in fondo. Ma ancora Kurek (autore di 24 punti) consegna il match point alla Polonia, poi concretizzato dal classe 95' Szalpuk, che fa esplodere il tifo di parte polacca e permette alla squadra di Heynen di bissare, quattro anni dopo, il trionfo di Katowice.
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