Il primo Milan di Fonseca in Champions League, esce tra i fischi da parte dei tifosi, in virtù di un’altra prestazione abulica e impalpabile dei propri beniamini. I rossoneri dopo una partenza sprint si sono sciolti come neve al sole e sono apparsi completamente in balia del Liverpool; tant’è vero che il divario tra le due compagini poteva essere ben più ampio. La partita di ieri sera non fa altro che sottolineare un momento per i rossoneri già di per sé complicatissimo, complice una partenza claudicante in campionato con soli 5 punti raccolti in quattro partite e una fase difensiva quantomeno discutibile, visto che in ogni sortita offensiva avversaria vi è reale pericolo di subire gol. In 5 partite sono già 9 le reti incassate...solamente un fallo da doppio giallo di Nicolussi Caviglia ha evitato che fossero 10, che avrebbe portato ad una media precisa di due reti a partita. Fonseca, così non va.

Eguagliato un record negativo per i rossoneri

Non c’è limite al peggio però per il club meneghino, perché nella giornata di ieri il Milan ha eguagliato un proprio record negativo. Infatti i rossoneri hanno subito 11 tiri nello specchio contro i Reds, come contro il Manchester United nel 2007 e l’Ajax nel 2010. Al di là di questo, quello che realmente spaventa è che i rossoneri sono apparsi in balia degli eventi, senza un briciolo di reazione o di coraggio, completamente spenti. Prendendo in analisi l’aspetto tattico della partita, analizziamo la mossa decisiva di Slot che ha permesso al Liverpool di fare scacco matto ai rossoneri, senza che quest’ultimi riuscissero a trovare le dovute contromisure.

Paulo Fonseca
Paulo Fonseca (ph. Image Sport)

Come Slot ha “imbrigliato” Fonseca

Il Liverpool di Slot si è sistemato con un 4-2-3-1, che però in fase di pressione si modifica in un 4-2-4; in questo scacchiere diviene fondamentale il lavoro dei due esterni (Salah e Gakpo) che andavano a ostruire le linee di passaggio per i centrocampisti e per i terzini, specialmente sul lato sinistro del campo in maniera tale che Theo e Leao non venissero mai messi in condizione di rendersi pericolosi, e così è stato. Tant’è vero che nel primo tempo Maignan risultava tra i giocatori ad aver effettuato il maggior numero di tocchi, perché vedendo ostruite le linee di passaggio i rossoneri non avevano soluzioni vicine e venivano quindi costretti a lanciare verso gli attaccanti, consegnando difatti il pallone al Liverpool. In questo modo sono stati evidenziati tutti i limiti dei rossoneri nell’impostazione della manovra, non trovando le dovute contromosse e non riuscendo per gran parte del match ad uscire dalla propria metacampo.

Virgil van Dijk e Alexis Mac Allister
Virgil van Dijk esulta con Alexis Mac Allister il gol al Milan (ph. Image Sport)

Così non va… e domenica c’è il derby

Come se non bastasse, i rossoneri dovranno anche preparare il derby contro l’Inter di Simone Inzaghi del prossimo 22 settembre. Inutile ribadire l’importanza di una partita che i rossoneri non vincono da parecchio tempo: arrivare a 7 derby consecutivi persi potrebbe portare a delle conseguenze rilevanti. La domanda sorge quindi spontanea, sarà già il primo crocevia della stagione? Quello che è certo è che va assolutamente invertita la rotta, ma dopo pochi mesi il Milan di Pioli sembra un lontano ricordo da guardare con nostalgia.

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