Ci siamo. Poche ore ci dividono dall'attesissimo e infuocatissio Derby d'Italia. Solo due punti divino la Juventus di Allegri dall'Inter di Inzaghi.Alessio Tacchinardi, ex centrocampista bianconero , ha parlato di questa sfida a TuttoMercatoWeb.com. Ecco le sue parole:

Come arriva l'Inter a questa partita e come arriva invece la Juventus?
"Entrambe sono in un momento perfetto. Dipenderà dagli infortuni, ma hanno un morale al massimo e una grande convinzione. È tornato il vero Derby d'Italia, mi sembra che anche la Juventus sia partita con il piede giusto".

La sosta potrebbe incidere?
"Non credo che sia così pesante... Al di là dei sudamericani si è giocato di lunedì o martedì. Sicuramente l'Inter è più svantaggiata perché Lautaro torna più tardi ed è un giocatore che sposta, quindi può essere un problema. Certo, sembra una macchina ora come ora. Anche Bremer arriverà a ridosso del match, ma fare il difensore è meno dispendioso che fare l'attaccante. Penso che comunque Lautaro sia abituato a questi viaggi ormai".

È già una sfida che vale per lo Scudetto?
"È presto, per entrambe le squadre una sconfitta non cambierà le cose. È una gara Scudetto, ma per chi perde è solo un incidente di percorso. Non si tratta del Napoli, che se perde altre due partite è crisi. Certamente si capirà il reale valore della Juventus, l'Inter lo sappiamo che sarà pronta. Una sconfitta non determinerà qualcosa per qualcuno".

L'Inter è la favorita dunque per lo Scudetto.
"Ad oggi sì, ma con un centrocampista a gennaio la Juventus può colmare quel gap lì. Ovviamente serve uno forte".

Le assenze penalizzeranno più l'Inter o la Juventus?
"È un peccato non vedere le squadre al completo. Il problema per Bastoni è una cosa negativa per l'Inter, è una grande assenza, ma tutti sono forti e completi. Non so per chi incideranno di più. Senza Danilo sembrava un disastro per la Juventus, ma alla fine Rugani ha colmato l'assenza in maniera eccezionale. È difficile da dire, Lautaro magari torna distrutto ed è un'assenza pesante".

Cosa deve temere l'Inter della Juventus e viceversa?
"L'Inter deve temere quella voglia di buttar giù dalla torre la squadra che sta meglio, che ha più certezze, che è più in forma. La voglia di provare a riuscire di colmare quel gap lì, la fame anche di uno stadio che ha voglia di tornare ad essere protagonista. L'effetto Stadium deve essere un'arma in più dopo anni non belli, giocare una gara così importante è sicuramente uno stimolo grosso. C'è una rivalità importante poi, inutile girarsi intorno. Dall'altra parte la Juventus deve temere la bravura, la rosa, il giocare a memoria di una squadra che ha un centrocampo pazzesco, due attaccanti che fanno paura, una difesa forte... Non si arriva in finale di Champions per caso, deve temere tutto dell'Inter: Thuram che è un giocatore che in campo aperto fa malissimo, Lautaro che è decisivo dappertutto, la forza del centrocampo e la forza di una rosa intera allenata benissimo e organizzatissima. La Juventus non ha niente da perdere, capirà se può stare davanti, ma per nessuno una sconfitta sarebbe una tragedia sportiva, anche se dipende che tipo di ko".

Questa stagione è un po' la rivincita di Allegri?
"L'anno scorso è stato criticato anche per delle pessime prestazioni della Juventus. Se la squadra fa male, le critiche costruttive ci stanno. Indubbiamente i bianconeri hanno fatto male, pure io mi aspettavo di più e lui è il primo responsabile. Non sappiamo quanto abbiano pesato le problematiche societarie, magari ha lavorato in una baraonda importante. Ora non ha stravolto tutto, ma Giuntoli gli ha dato una colonna portante su cui poggiarsi. Adesso è giusto che si prenda gli elogi, ma non era scarso prima e non è un fenomeno adesso. È un bravo allenatore, può piacere o no, ma è sicuramente un vincente".

Chi sono per ciascuna delle due squadre gli uomini invisibili, ma insostituibili?
"La Juventus avrà bisogno di un grande Rabiot perché a centrocampo l'Inter è veramente forte, mentre i nerazzurri hanno un giocatore poco pubblicizzato come Mkhitaryan. Si sente in una maniera incredibile e c'è da fare molta attenzione a lui. C'è da fare molta attenzione a tutti però perché anche Kean è un calciatore ritrovato, Kostic, non so se Vlahovic giocherà o meno... È uno spettacolo da godersi a 360 gradi, sperando di avere tutti al top della condizione".

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