La Juventus ha scelto Giuntoli come risposta a un casting mai fatto, grazie al successo dell'impresa dello Scudetto conquistato nonostante la vendita di alcuni giocatori importanti. L'edizione odierna del Corriere della Sera si sofferma sul profilo del nuovo direttore sportivo juventino, svelando anche un retroscena da Torino:

“Non è solo una questione di calcio, ma di filosofia: rimettere ordine, assemblare un gruppo di giocatori, gestirli. Manuale che Giuntoli, 51 anni, cominciò ad applicare nel cuore dell’Emilia: portando i 60 mila abitanti di Carpi dai sobborghi della D al jet-set della A. È il tempo degli stregoni. Per questo la Juve non ha mai avuto dubbi, e di più Francesco Calvo, cui era toccato il peso dell’area sportiva in mezzo alla tempesta: quello che più l’ha voluto, a costo di prendersi insulti (anche in senso letterale) dentro le mura della Continassa. Pure per i giorni che correvano: «Vedrai che entro il 30 sarò libero», lo confortava Giuntoli. In certi casi, meglio scommettere sulla rivoluzione che rischiare l’assuefazione. Già nominato direttore sportivo Giovanni Manna, uno degli architetti della Next Gen, e in linea con Max Allegri, Giuntoli farà il capo dell’area tecnica”.

Il Corriere della Sera ha poi aggiunto:"Non l’aspetta una passeggiata: si ripartirà senza la miniera della Champions e con un imperativo (prima vendere poi comprare). Issato sul ponte di comando un cda più di lotta che di governo, a casa Juve c’era bisogno di «un uomo di calcio». Capace, anche, di perlustrare mercati meno convenzionali, pure se qualche nome era già sulla lista".

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