Quando un attaccante arriva a normalizzare e routinizzare numeri che di normale non hanno un bel niente, è inequivocabile il fatto che quello stesso attaccante sia un fuoriclasse assoluto, nonché un attaccante prossimo a diventare uno dei più grandi realizzatori di tutti i tempi.

Come d'incanto, ci si dimentica delle critiche - più che legittime, visto il livello del giocatore - per un rendimento tutt'altro che scintillante nelle finali per il Manchester City, e ci si ricorda che Erling Haaland ha dei numeri che non hanno semplicemente senso. Il norvegese segna, senza sosta, senza interrompersi mai e senza dare mai l'idea di voler abbassare quella media realizzativa prossima all'un gol a partita che a tratti risulta quasi insopportabile.

Erling Håland
Haaland Norvegia

I suoi numeri da Cyborg

Sin da quando il Salisburgo aveva avuto modo di lanciarlo definitivamente nel calcio che conta, Erling Haaland era apparso come un realizzatore implacabile, di quelli che risultano quasi irritanti per quanto sono regolari nel trovare l'appuntamento tanto agognato con il gol.

Dal 2019-2020 ad oggi, i numeri di Haaland sono stati da Cyborg implacabile sia a livello di Club, sia a livello di nazionale, ritrovandosi ad accumulare la bellezza di 239 gol in 245 partite. Numeri irreali, inconcepibili, per un centravanti che ormai si è consacrato come il più forte del suo ruolo nel pianeta, nonché come uno dei calciatori più forti e determinanti al mondo.

Se ci aggiungiamo che con il gol all'Ipswich Town è arrivato alla 23° squadra caduta vittima dei suoi colpi in Premier League, realizziamo di essere di fronte ad un attaccante generazionale, che punta a riscrivere diversi record dal punto di vista realizzativo. Intanto, il tassametro dei suoi gol con la maglia del Manchester City corre sempre di più, arrivando a 94 gol in 101 partite con i Citizens e preannunciando la tripla cifra con il Club di Pep Guardiola.

Ad una certa, si inizia a pensare seriamente che ci stia prendendo per i fondelli per quanto è imbarazzante la sua prolificità realizzativa.

Può diventare la miglior prima punta di sempre? 

Di fronte a simili numeri, viene spontaneo chiedersi se Erling Haaland sia prossimo alla consacrazione come prima punta più forte della storia del calcio. I suoi numeri, del resto, sono stati stratosferici negli ultimi cinque anni, e danno l'idea di non avere una flessione nell'immediato futuro.

Senz'altro il norvegese si consacrerà come uno dei migliori realizzatori di sempre come numeri totali e come media realizzativa, anche se avrà sicuramente bisogno di migliorare i propri numeri e le proprie prestazioni nelle finali. L'ultima volta in cui Erling ha lasciato il segno in una finale risale alla Coppa di Germania del 2020-2021, in cui siglò una doppietta contro il Lipsia di Julian Nagelsmann.

Da quella partita in avanti, Haaland non ha più segnato un gol, ritrovandosi spesso fagocitato da alcune difese sempre pronte a detronizzarlo e a limitare il suo apporto realizzativo e non solo. Se Haaland vorrà consacrarsi nell'Olimpo dei più forti del suo ruolo, avrà bisogno di migliorare il suo feeling nelle competizioni ad eliminazione diretta.

Anche perché da un giocatore così forte è lecito e a tratti doveroso aspettarsi qualcosa in più.

Erling Haaland
Haaland Manchester City
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