L'imbarazzante epilogo tedesco, le scelte e il poco coraggio nel lanciare i giovani: perché non convocare Camarda?

Se fosse semplice trasformare i successi delle selezioni giovanili in moneta sonante per i club che contano (tutto sommato, a parte Calafiori, il campionato sui giovani non ha prodotto nulla di proponibile. Chi parla di Colpani come di una convocazione mancata ignora la totale desuetudine del ragazzo ai palcoscenici più alti. Al di là del fatto che ha già 25 anni…), riducendo il ruolo del selezionatore a quello di puro “mettitore in campo”, allora i “fab 4” sarebbero indispensabili. Così, rischiano solo, e non è poco, di fare gli accademici senza incidere.

Io vorrei banalizzare il senso di questa specie di tragedia nazionale che è stato – innegabilmente – l’aver fatto schifo in Germania. Questione soprattutto di chiappe, certo. Bastava una mamma di Sesto in Pusteria, diciamo la cugina della genitrice di Sinner. Poniamo che la parente, di nome Jodl, mettesse al mondo un centravanti prolifico. Tutto il guano riservato a Presidente e CT sarebbe rimasto nel water. Quindi il Presidente FIT, Binaghi, è un fortunello? Certamente. E Gravina meno.

Poi sicuramente possiamo discutere di gioco, di confusione tattica, di scelte opinabili, di atteggiamenti rivedibili, di strategie e strutture inadeguate, di dirigenti federali improponibili, ma se, al posto di suo tatuaggio Scamacca e sua “tristisia” Retegui, ci fosse stato Anzlèin Schiavio, non dico Beppe Meazza, avremmo avuto chance di finale. Ancorché il resto della squadra avesse poche idee, poca garra, poco tutto.

Chiudo con uno spunto…generazionale. Se la Spagna fa giocare un sedicenne, beh, mettiamoci nelle condizioni di avviare il milanista Camarda al soglio più elevato. Tanto peggio, benché imberbe, non potrà fare.

Francesco Camarda
Francesco Camarda (ph. Image Sport)
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