Dopo il ciclo di Vincenzo Italiano che ha portato ad una crescita importante ma ha lasciato l'amaro in bocca per quel sogno europeo sfiorato due volte, a Firenze è tempo di ripartire. E'arrivato infatti sulla panchina Raffaele Palladino, uno dei tecnici emergenti del nostro campionato: idee nuove e voglia di affermarsi. La chiamata della Fiorentina è un occasione anche per il tecnico che tanto bene ha fatto nel suo ciclo a Monza. Abbiamo quindi analizzato la Fiorentina che verrà, non soltanto a livello tecnico ma anche focalizzandoci su un mercato fin qui convincente.

Mercato convincente: l'analisi

E'arrivata poco fa anche l'ufficialità del grande colpo viola, il fiore all'occhiello di una campagna acquisti già di per se molto buona. Albert Gudmundsson, inseguito a lungo dai viola, è un nuovo giocatore della Fiorentina. Tecnica sopraffina e lucidità sotto porta (14 reti e 4 assist in Serie A la passata stagione) al servizio del tecnico e dei compagni. Verosimilmente andrà ad occupare la zona di campo di Nico Gonzalez, in orbita Juve e non convocato per il debutto con il Parma. Il gioiello islandese andrà a comporre una trequarti tutta qualità con Andrea Colpani, un'altra piacevole sorpresa della stagione passata e che conosce a menadito i meccanismi di Palladino avendo lavorato insieme in Brianza. La partenza di un leader come Milenkovic poteva lasciare un vuoto importante nel reparto difensivo, che però risulta adeguatamente colmato con l'ingaggio dell'ex Lecce Pongracic, molto abile nelle letture difensive. Gli unici dubbi potrebbero sorgere intorno all'ingaggio di Moise Kean, abulico nelle ultime stagioni ma che nell'unica in cui ha disputato oltre 1500 minuti ha raggiunto un agevole doppia cifra (13 reti con il PSG nel 2020-21, con anche tre reti in Champions League). Inoltre, dopo un'esperienza in chiaroscuro in Premier League al Manchester United è rientrato dal prestito anche Sofyan Amrabat, probabile titolare al debutto contro i ducali. Il suo dinamismo abbinato al suo senso della posizione potranno tornare sicuramente utili a Palladino, essendo comunque un giocatore simile per caratteristiche a quel Warren Bondo lanciato ai brianzoli, con un esperienza internazionale maggiore rispetto al classe 2003 francese. Tuttavia i viola si sono ulteriormente tutelati, visti i rumors di mercato, ingaggiando uno dei prospetti più interessanti della scorsa Ligue 1: Amir Richardson ex Stade Reims. Il classe 2002 ha già dato prova del suo talento nell'ultima Olimpiade siglando anche una rete. Tornerà sicuramente utile anche vista la sua struttura fisica (197 centimetri), qualità che nella mediana viola mancava. Come ciliegina sulla torta infine è arrivato anche un portiere come David De Gea. Seppur sia vero che avrà bisogno di tempo essendo stato lontano dai campi per parecchio tempo il suo carisma e la sua leadership saranno sicuramente utili alla causa.

Albert Gudmundsson
Albert Gudmundsson (ph. Image Sport)

Rivoluzione tecnica: il punto

Da abbinare ad un mercato che appare convincente anche un cambio di spartito dal punto di vista tecnico-tattico. In primis perché a Firenze è arrivata la difesa a 3, che calza a pennello con le caratteristiche dei  giocatori. Palladino chiede molta spinta anche ai braccetti del pacchetto arretrato, aspetto che non dovrebbe risultare problematico per Martinez Quarta e Ranieri (o Biraghi). Inoltre il 3-4-2-1 di Palladino permetterebbe di far esprimere al meglio le caratteristiche di Dodò e Parisi, molto abili nella fase di spinta offensiva. Il vero cambiamento oltre al mero aspetto tattico, sarà anche il posizionamento della linea difensiva, meno alta rispetto ai tempi di Vincenzo Italiano con gli esterni di centrocampo pronti ad abbassarsi in fase di non possesso andando a costituire una difesa a cinque. Il tutto però non in maniera passiva, perché il pressing e il recupero alto sono uno degli aspetti su cui lavora Palladino, senza però sguarnire mediana e difesa. Il reparto offensivo è interamente nuovo (Gudmundsson-Colpani alle spalle di Kean) inevitabile quindi che ci vorrà del tempo per ultimare i meccanismi, ma per caratteristiche appare un trio ben assortito. Alla gemma islandese e a Colpani il compito di aiutare lo sviluppo della manovra abbassandosi a turno vicino ai centrocampisti, mentre Kean dovrà allungare la linea difensiva avversaria attaccando la profondità. Sicuramente la nuova Fiorentina suscita curiosità e chissà che non possa diventare la sorpresa del campionato facendo sognare il popolo toscano.

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