Paolo Ziliani ha negato fermamente più volte le voci infondate su una presunta relazione tra l’ex calciatore della Juventus, Paolo Montero, e sua moglie ai tempi in cui l’ex calciatore militava in bianconero. Nonostante non ci sia assolutamente nessuna prova in merito a tale vicenda infondata, i tifosi bianconeri continuano a rilasciare messaggi in merito a ogni attacco nei confronti de La Vecchia Signora da parte del giornalista. Anni fa, Luciano Moggi si espresse così in merito, commentando un post Twitter di Ziliani sulla Juventus: 

“Mi sono sempre domandato il perché di questa sua determinazione ad andare contro la Juventus a prescindere, senza però trovare una spiegazione valida. Troppo avvelenato il soggetto”

“Preso dalla curiosità di sapere qualcosa in più della sua vita oggi sono andato a curiosare in internet e su Google ho trovato cose che non conoscevo: si legge che a quel tempo un giocatore della Juve fosse l’ “amico” di sua moglie. Se questo sia stato l’elemento scatenante di tanta rabbia non mi è dato di sapere anche perché non vedo che colpa possa avere avuto la Juve se un suo tesserato se la faceva con sua moglie”

Comunque non essendo a conoscenza di quei trascorsi, ho pensato che fossero le solite chiacchiere pettegole di qualche giornalista tifoso, tanto da ritenere che ben altre siano le ragioni. Anche perché, se ciò fosse vero, dovremmo immaginare di trovarci non a Torino ma Siviglia, nell’arena, con un toro particolarmente infuriato, nella speranza di trafiggere il torero (Juventus) con le sue corna”

“Questa volta il nostro prende spunto da una partita in cui, secondo lui, non erano giuste le immagini televisive date da una tv circa un fuorigioco, le considera taroccate e, come suo solito, così conclude “come faceva Moggi ai tempi della Juve”. E cita come esempio Juve-Milan del 2004, arbitro Bertini, reo, secondo lui, di aver arbitrato in favore di Juve e contro il Milan. Accusando il sottoscritto di averne difeso l’operato nel “processo di Biscardi”

Occorre naturalmente dire che i media, lui in testa, allora come ora, criticavano gli arbitri assegnati alla Juve, già il giorno prima della gara per condizionarli ed il sottoscritto, dopo la partita, cercava di non far passare la tesi che la Juve veniva favorita dagli arbitraggi e di conseguenza in certi casi è capitato anche di difendere qualcuno di loro”.

“Può essere stato benissimo il caso di Bertini, lo farebbe qualsiasi dirigente, specialmente se ignaro, come era in effetti il sottoscritto, di quello che ci stava dietro. Premesso che la cosa non costituisce reato, che l’arbitro Bertini è stato alla fine assolto con formula piena, è stato invece grave aver successivamente appreso dalle intercettazioni che c’era “chi” mandava quegli arbitri e lui forse lo sapeva.. ma non lo poteva dire”

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